Rocchetta, il rogo è doloso In fumo tre ettari di bosco

di Paolo Liserre

C'è la mano dell'uomo, e probabilmente la stessa dei roghi dell'inverno scorso in val di Ledro, dietro le fiamme che domenica sera hanno attaccato una zona particolarmente impervia della Rocchetta, sopra la parte alta della vecchia Ponale e quasi in corrispondenza della zona di arrampicata sportiva «Regina del lago». In poche ore (e quel "poche" lo si deve al tempestivo e praticamente perfetto intervento dei Vigili del Fuoco volontari di Riva e Molina di Ledro, con loro anche la fotoelettrica dei colleghi di Dro) sono andati bruciati tra i due ettari e mezzo e i tre di bosco, pino silvestro, pino nero, carpino e qualche frassino. 

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Ma quel che è peggio, come fa notare Ezio Berteotti, comandante della Forestale di Riva del Garda, è che le fiamme sono state appiccate e hanno danneggiato pesantemente un «terreno poco fertile dove il calore dell'incendio, proprio per la presenza di roccia, ha sterilizzato il suolo e la microfauna in profondità. Ci vorranno anni perché l'humus possa riformarsi e trasformarsi». Da ieri mattina il rogo è domato, la zona circoscritta, bonificata e tenutamente costantemente sotto crontollo in caso dovessero ripartire focolai nascosti tra le rocce. Com'è avvenuto ad esempio ieri mattina quando è stato fatto intervenire l'elicottero da Trento per effettuare alcuni lanci che potessero aiutare il lavoro dei Vigili del Fuoco. 

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