"Villa Miravalle, quanto costerà quell'abuso?"

Il Movimento 5 stelle interroga

Non molla la presa il Movimento 5 Stelle sulle nuove previsioni urbanistiche promosse dalla giunta Betta che permettono la ristrutturazione (anziché il risanamento conservativo) di Villa Miravalle, nobile dimora ora di proprietà della famiglia Arcese, nell’olivaia.

In un’interrogazione presentata in questi giorni i «cinque stelle» arcensi ricordano gli antefatti, ad iniziare dal verbale di sopralluogo del luglio 2015 che portò alla sospensione dei lavori in quanto difformi da concessioni edilizie e da “scia” in precedenza rilasciate nonché la riduzione in pristino delle opere già realizzate in difformità e la sentenza del Tar relativa al ricorso presentato dai privati. L’M5S inoltre fa riferimento alle lettere intercorse tra gli uffici tecnici del Comune di Arco e il privato, con relative indicazioni e richieste di informazioni poi fornite.

Di qui i quesiti che i consiglieri d’opposizione rivolgono ora al sindaco Betta. «In base a quali elementi l’amministrazione ha ritenuto sanabili parte degli abusi edilizi che insistono su aree agricole vincolate essendo di particolare pregio paesaggistico». Inoltre si chide «se l’ amministrazione ha richiesto il parere all’ organo competente in materia di tutela paesaggistica prima di concedere la sanatoria tenuto conto dell’elevato valore paesaggistico del sito».
Quindi «l’entità e le modalità di calcolo delle penalità» e i «motivi per i quali l’amministrazione ha ritenuto di non rilevante interesse urbanistico le altre opere eseguite».

Infine i «cinque stelle» chiedono a quanto ammonterà la sanzione che sarà pagata dal privato e se quest’ultimo ha presentato ricorso contro la sentenza del Tar al Consiglio di Stato».

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