Punti nascita, villa Arcese e ristorante Alla Lega: il pensiero del sindaco Alessandro Betta

Alessandro Betta dice la sua anche sul ristorante Alla Lega

«Metodo squadrista». Non usa mezzi termini il sindaco di Arco Alessandro Betta nei confronti di chi, in queste ultime settimane, lo ha criticato pesantemente sulla questione della chiusura del punto nascite dell’ospedale.  L’ultimo episodio proprio sabato, in piazza ad Arco, durante la manifestazione organizzata dai cittadini, a cui era presente anche lo stesso Betta: ne è nato un acceso diverbio con alcuni militanti del Movimento Cinque Stelle - in particolare con il consigliere droato Alvaro Tavernini, che ha anche filmato lo scontro - i quali accusavano il primo cittadino di Arco di non essersi impegnato in difesa del reparto di ostetricia.

«La vicenda punto nascite - scrive Betta sul proprio profilo facebook - su cui ho messo il massimo impegno con tutta l’amministrazione comunale con serietà e responsabilità, viene ora purtroppo vergognosamente strumentalizzata da chi cerca solo un mero consenso sulla pelle delle cittadine e dei cittadini, infangando chi non è della stessa formazione politica».

Il sindaco giudica il metodo degli avversari vergognoso e inaccettabile: «Questo metodo fatto di insulti, manipolazioni di ogni tipo, che portano sola alla violenza, oggi verbale -  e poi chissà - lo rigetto totalmente. Questo non è il modo di costruire comunità, manipolando le informazioni. In un dibattito pubblico non ho difficoltà a sostenere la realtà della situazione. A breve pubblicherò il protocollo sanitario». Il sindaco Betta è letteralmente furioso: «Manca totalmente l’onestà intellettuale da parte di queste persone - afferma il sindaco - Mi rendo conto che la riapertura del punto nascite è impresa pressoché impossibile, però è giusto che una città e una popolazione vada in in piazza a dire la propria opinione. Non accetto però le strumentalizzazioni».


«Il sopralluogo al ristorante Alla Lega da parte dei vigili ha messo in luce delle difformità  - spiega il sindaco Alessandro Betta  (Pd) - per cui procederemo con la richiesta di rimessa in pristino. Siamo stati coinvolti dalla Soprintendenza che penso proceda con una denuncia alla procura».

Ma la copertura crea un volume?
«Non credo, si tratta di una tenda»
C’è una struttura fissa con 5 putrelle da muro a muro.
«Be’ non ho visto personalmente, ma da quello che mi ha riferito la dirigente si tratta di uno scheletro, di una struttura che porta dei tendoni».
Nella variante che andate ad adottare ci sarà una scheda anche per i Benedetti oltre che per Arcese?
«Non credo; dovrei sentire l’assessore all’urbanistica, ma non credo. E in ogni caso se ci fosse sarei ben contento, il fatto è che non facciamo delle schede ad personam. La nostra variante è senza favoritismi di sorta, tutti siamo uguali».
Ma l’iter prevede che prima ci sia la modifica del piano regolatore con una variante e poi il privato realizzi la nuova costruzione o risistemazione dell’esistente e non viceversa.
«Noi con la variante urbanistica inseriamo dei criteri validi per tutti; poi se uno sbaglia pagherà».
Chi è ricco può permettersi di pagare ma chi non lo è, no.
«Ripeto facciamo dei criteri che valgono per tutti; se c’è la possibilità di recuperare e migliorare l’esistente e creare più vivibilità a noi sta bene, poi chi sbaglia pagherà».

 

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