Amicizia senza frontiere nel torneo Anpi a squadre "miste"

di Stefano Ischia

"Anche quest’anno è stata una bellissima festa all’insegna del rimescolamento dei colori". Si è concluso sabato sul campo della Varonese il torneo "Calcio senza frontiere".

Le organizzatrici e gli organizzatori dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) Alto Garda hanno rivolto avuto parole di riconoscenza per tutti: "Grazie a tutte le squadre che hanno partecipato al torneo - hanno fatto sapere Gianantonio Pfleger, Emanuela Skulina, Alessandro Riccadonna e Roberto Cattoi - grazie agli arbitri che ci hanno aiutato, alla Varonese che ci ospita ormai da 3 anni, al Comune di Riva che supporta in pieno la nostra manifestazione e agli sponsor che la rendono possibile. Un ringraziamento anche ai ragazzi di Giovani E20 (progetto del Piano giovani) per la loro preziosa collaborazione". Per la cronaca la sfida di calcio a 7 è stata vinta da Elettro In che nella finale ha sconfitto per 3 a 0 la Martedì Padre Tonti. Terzi i Disperati.

Momento molto significativo è stato l’apprezzamento espresso da Lilian Thuram, che martedì mattina alla libreria Cazzaniga di Arco, ha scambiato due parole Emanuela Skulina: "Gli è piaciuta molto la regola - ha fatto sapere Skulina - per la quale in ogni squadra deve esserci almeno un giocatore di altra nazionalità, ci ha detto “Ah, questa è una cosa intelligente”. E poi ha firmato la locandina e ha fatto gli auguri per tutti i giocatori".

"Con questa edizione - sottolinea Riccadonna - siamo passati a 8 squadre. La regola per cui ogni squadra deve avere giocatori di diversa nazionalità comincia a piacere, tanto che ora ci sono squadre davvero miste. Al torneo hanno giocato cileni, ghanesi, italiani, marocchini, tunisini, algenerini, albanesi, kosovari, nigeriani e altri ancora. Si sta creando davvero un torneo dell’amicizia senza frontiere. Peccato per la pioggia dell’ultimo giorno che ha rovinato un po’ la festa ma per quelli che hanno sfidato il maltempo è stato un momento di autentica fraternità". A tutte le squadre è stato regalato il libro con la storia di Samia Yusuf Omar, l’olimpionica somala a Pechino 2008, morta il 19 agosto 2012. annegata nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere Lampedusa.

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