Cancello sulla storica galleria sulla Gardesana: scontro fra Comune e un privato

di Paolo Liserre

La cosiddetta «via breve» si è rivelata un buco nell'acqua. E così si è passati al braccio di ferro. Il futuro della Galleria Panda e della cancellata ricomparsa da oltre un anno per ostruire il passaggio a uno degli angoli più suggestivi e carichi di storia della vecchia Gardesana, sta assumendo contorni ma anche contenuto di una vera e propria battaglia a colpi di carte ufficiali e provvedimenti amministrativi.

Senza che comunque in fondo al tunnel si intravveda quantomeno la luce di una soluzione che possa restituire al più presto all'uso pubblico un bene tanto prezioso.
Ad alzare ufficialmente la voce è adesso il Comune di Riva che proprio in queste ore ha emesso un'ordinanza con la quale si ordina all'imprenditore rivano Tiziano Segattini, titolare del Residence Excelsior, di ripristinare lo stato originario dei luoghi entro il termine perentorio di novanta giorni. Tre mesi di tempo quindi per rimuovere la cancellata abusiva, fermo restando che solo questa operazione non risolve alla radice il problema visto che manca ancora l'atto ufficiale di concessione dell'intero sedime dell'ex strada su parte della quale lo stesso Segattini reclama a gran voce un diritto di «proprietà esclusiva».

Il 20 novembre scorso era stata la stessa Provincia a scrivere al Comune di Riva facendo presente l'impossibilità di arrivare ad un «accordo» con il privato e segnalando la posa («in parte su suolo pubblico e in assenza di autorizzazioni») di una cancellata nei pressi della galleria Panda, cancellata peraltro presente da più di un anno.

Il 10 dicembre c'è stato il sopralluogo da parte dei tecnici del Comune e della Polizia Locale, sopralluogo al quale ha preso parte lo stesso Segattini che in quella occasione ha dichiarato (come si legge nell'ordinanza) di «aver commissionato l'installazzione della cancellata circa due anni fa al fine di mettere in sicurezza e impedire l'accesso a quella che lui reputa sua proprietà esclusiva». I problemi per il privato però sono due. Prima di tutto le opere sono soggette a Scia (segnalazione certificata d'inizio attività), che in questo caso non c'è; in secondo luogo dalla visura tavolare risulta che la proprietà della particella fondiaria in questione è intestata al Demanio e all'Anas che dal 1998 ha delegato alla Provincia la gestione del proprio sedime stradale.

Ora l'imprenditore Tiziano Segattini ha tre mesi di tempo per ottemperare all'ordinanza di Palazzo Pretorio, uno in meno per opporsi al provvedimento tramite ricorso al Tar. Era stato il sindaco Mosaner ad annunciare un anno e mezzo fa che la galleria Panda a fine 2013 sarebbe tornata al Comune di Riva del Garda», in concomitanza con la scadenza del contratto d'affitto stipulato dal privato con la Provincia e che consentiva al primo di utilizzare la galleria come parcheggio per il vicino residence a fronte di un canone annuo di 518 euro (dati del 2004). Il ritorno del bene in mano pubblica, e quindi la restituzione all'uso collettivo, era stato ribadito a maggio di quest'anno in occasione della discussione sul bilancio. Ma il traguardo sembra ancora lontano.

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