Un parroco e due soli preti: a Pergine parrocchia unica e messe festive ridotte a 10

Lunedì sera i consigli pastorali delle 11 parrocchie affidate a don Antonio Brugnara (nella foto con il vescovo Lauro Tisi) si sono riuniti nuovamente in una «seduta plenaria» per analizzare una bozza dei nuovi orari delle messe, stilato da un’apposita equipe di consiglieri nelle scorse settimane.

Un lavoro tutt’altro che semplice, visto che l’idea di togliere un qualcosa di assodato come una messa domenicale ad una comunità non è un fatto semplice da affrontare: «È un passo difficile - ha spiegato don Antonio introducendo la serata - però non possiamo far finta che non sia successo nulla». Il riferimento è appunto al fatto che le forze disponibili, ossia i sacerdoti, sono diminuite drasticamente: la comunità dei Giuseppini del Murialdo (con padre Gianni Beraldo e padre Marco Demattè, attivi in cinque parrocchie) con fine mese lascerà l’Alta Valsugana, e alcuni altri collaboratori anziani devono far fronte a problemi di salute.

Attivi e disponibili a sobbarcarsi le 11 comunità saranno solo 3 sacerdoti: don Antonio, il parroco, don Paolo Vigolani, vicario parrocchiale e incaricato per la pastorale giovanile, e don Tiziano Telch, rettore del seminario che però i sabati e le domeniche salirà nel perginese per dare una mano.

Lunedì sera, non senza qualche sentimento di sorpresa, è stato proposto uno schema di orari ridotto, nel quale fin da subito dovranno attivarsi collaborazioni fra parrocchie vicine geograficamente o affini per percorsi comuni: si passerà da 15 a 10 messe festive (quelle feriali saranno solo a Pergine), fra sabato sera e domenica, con l’incognita poi anche del futuro delle messe al convento dei frati, pure in chiusura. Un calendario a parte sarà predisposto per le festa dei Santi e dei Defunti. Lo schema preciso, con tutti gli orari e le parrocchie, verrà diffuso nel corso della settimana su tutte le bacheche parrocchiali e sul sito internet (www.parrocchieperginese.diocesitn.it), per la più ampia diffusione possibile, perché si procederà, almeno per i primi tempi, a tentativi, in base alla presenza effettiva dei sacerdoti.

«Andiamo a messa ormai per comodità - ha detto don Antonio - e non perché teniamo alla comunità, che deve imparare ad essere più responsabile di sé stessa. Non c’è più attenzione per la comunità stessa. Non ci sono più bambini e famiglie giovani alle messe, mancano ancor più dei giovani, e dobbiamo chiederci perché, interrogarci su questo. Dobbiamo anche cambiare modo di vedere la comunità, non più in senso stretto, perché l’obiettivo è lavorare insieme e creare sinergie». Nel frattempo, dopo il saluto di domenica scorsa di padre Gianni Beraldo a Masetti e Ischia, domenica prossima Canale, San Vito e Santa Caterina si uniranno alla messa a Canale alle 10.30 per salutare padre Marco Demattè, 68 anni, giuseppino e direttore della Comunità Murialdo, che è destinata a Lavis dove all’oratorio prenderà il posto dei canossiani. Altro saluto ad un sacerdote, sempre domenica, a Canezza: alle 10.30 verrà salutato don Dario Sittoni, 80 anni e lì parroco dal 1995, e verrà accolto don Antonio Brugnara, che ricoprirà il ruolo di amministratore parrocchiale; don Dario, al momento, rimarrà parroco solo di Serso. Un cambiamento inevitabile e giunto repentinamente, che dovrà essere affrontato dalle comunità come opportunità per unire, più che per dividere e disgregare ancora.

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