Rapina al supermercato «Dpiù» di Pergine Bandito con pistola e cappuccio ruba 150 euro

Rapina a mano armata verso le 19.30 di ieri al discount Dpiù di Pergine Valsugana, in viale Dante, una delle vie principali della città, che collega i centri commerciali con il centro.
Il malvivente aveva il volto parzialmente travisato da un cappello con la visiera calato sugli occhi, coperto con il cappuccio di una felpa ed era vestito di scuro. Nemmeno la presenza degli ultimi clienti lo ha dissuaso dall'entrare in azione. Quando si è lasciato alle spalle le porte scorrevoli del supermercato, ha mostrato l'arma che aveva con sé senza puntarla contro i presenti ed ha intimato a tutti - inclusa la cassiera - di mettersi in fondo al locale: «Allontanatevi». Quindi si è diretto verso una delle due casse: dato che non riusciva ad aprirla, ha preso il cassetto e se l'è messo sottobraccio dirigendosi verso l'uscita. 

Il rapinatore ha però scelto la cassa sbagliata, dalla quale era già stato portato via il guadagno della giornata. Per questo era chiusa. Così se ne è andato portando via un fondocassa di circa 150 euro. I testimoni, sotto shock, hanno detto ai carabinieri che il rapinatore era molto magro e alto dal metro e 80 al metro e 90, forse scuro di carnagione. Ha preso i soldi e si è incamminato a piedi a passo svelto ma senza correre. L'ipotesi è che poco distante avesse posteggiato un mezzo a bordo del quale è poi scappato. Ma non si esclude che si sia diretto verso la vicina stazione ferroviaria e che abbia tentato di nascondersi tra i pendolari. Parlava in italiano, senza particolari accenti, e per mettere in atto la rapina ha atteso l'orario di chiusura del supermercato. 

Le ricerche sono subito partite, con in prima linea i carabinieri della stazione di Pergine Valsugana e gli agenti della polizia locale dell'Alta Valsugana, che proprio in quei minuti erano impegnati in un servizio di ordine pubblico al palazzetto per la partita di hockey tra le «linci» perginesi e i «falchi» di Bressanone. Insomma, le forze dell'ordine erano già sul territorio dando un avvio immediato alle ricerche.  

All'interno del supermercato non ci sono telecamere: gli investigatori fanno dunque affidamento sulla videosorveglianza comunale. Gli agenti della polizia locale hanno iniziato subito a verificare i contenuti delle registrazioni, per controllare se in qualche fotogramma sia stata immortalata la fuga del rapinatore e magari l'auto sulla quale potrebbe essere scappato. I carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana guidati dal maggiore Filippo Alessandro e gli investigatori del nucleo operativo hanno subito organizzato le ricerche. Una pattuglia dell'Arma è rimasta a lungo appostata alla rotatoria antistante la chiesa principale del capoluogo valsuganotto ed altre erano presenti in altri punti della città. Le ricerche, fino a ieri sera hanno avuto esito negativo: il cassetto del registratore di cassa non è stato trovato e il rapinatore ha fatto perdere le proprie tracce. 

Lo sconosciuto, forse un disperato, aveva in mano una pistola. Non è chiaro se fosse vera o se si sia trattato di una scacciacani, ma per la presenza dell'arma si tratta in ogni caso di una rapina a mano armata. L'uomo che è entrato nel supermercato e ha minacciato i 4-5 clienti presenti in quel momento e due commessi rischia anche l'accusa di sequestro di persona per aver intimato - pistola in pugno - ai clienti di andare in fondo al supermercato e di rimanere lì immobili. L'azione è durata pochi minuti, anche se a chi era presente deve essere sembrato un tempo interminabile. 

Nessuno dei presenti ha tentato di seguire il malvivente. Atteso qualche istante è stato lanciato l'allarme al 112. Le ricerche proseguiranno anche in giornata, con la speranza che gli occhi elettronici possano essere utili per rintracciare il rapinatore.

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