La Fondazione Castel Pergine si prepara all'assemblea del 18 dicembre

Il grande portone del castello di Pergine è chiuso, l’inverno è la stagione del riposo per l’antico maniero che sovrasta la città. Ma questo non vuol dire che al suo interno non pulluli l’attività. Non sono infatti passate due settimane dalla data storica del 29 novembre, quando è stato firmato il rogito che ha definitivamente sancito il passaggio di proprietà alla Fondazione Castel Pergine, che il lavoro per i cinque membri del consiglio di amministrazione e della grande schiera di volontari è più intenso che mai.
«Ci stiamo preparando per l’assemblea di martedì 18 dicembre -conferma Massimo Oss - ma al contempo il lavoro è frenetico perché i temi sul tavolo sono tanti da affrontare». Giravano voci che la Fondazione avesse già individuato una persona cui affidare il compito di gestire il castello: si tratterà di una persona alle dipendenze della Fondazione, in quanto, per vincolo posto dalla Provincia, il castello non può essere dato in gestione a persone terze. «Smentisco queste voci - afferma Oss - perché stiamo compiendo solo in questi giorni i colloqui con il personale già alle dipendenze della società durante la stagione che si è appena conclusa». 
L’organico che fino a un mese fa abitava quotidianamente il castello ammontava a 15 persone: i colloqui conoscitivi con la Fondazione si stanno svolgendo in questi giorni. «Alcuni dipendenti ci avevano già comunicato l’intenzione di volersi ritirare una volta andati in pensione - spiega Oss - Theo e Verena e sono rimasti anche questa stagione per agevolare il lavoro di Elisa e Daniele. Il nostro obiettivo è quello di mantenere il personale per così dire storico del castello, perché il loro bagaglio di esperienza e conoscenze è un patrimonio insostituibile. A questo andrà poi affiancato uno staff che selezioneremo. Per metà gennaio contiamo di avere la squadra formata in modo di arrivare all’apertura (prevista per il 12 aprile 2019, ndr) pronti e operativi».
Gennaio sarà anche il mese in cui la Fondazione presenterà alla Provincia la domanda di liquidazione del contributo di 1,8 milioni di euro. Prima di questo importante passaggio, però, andranno acquisite le quote societarie della Castel Pergine srl (che ammontano a 100.000 euro), attualmente ancora in possesso delle sorelle Oss e dei rispettivi mariti (quote del 30% a Barbara Maria Oss e Isabella Maria Ringold, del 10% a Anna Katharina Oss, Isabella Cornelia Oss, Ulrich Benz e Raphael Affolter): solo in possesso di quest’ultimo «requisito», la Fondazione avrà tutte le carte in regola per ottenere il contributo provinciale.
«È ovvio - conclude Oss - che il business plan va studiato nei minimi dettagli, perché la società dovrà generare gli utili che serviranno al mantenimento del castello, alla remunerazione dei dipendenti e al saldo del mutuo accesso con la Cassa Rurale. Proprio per questo l’attività di sottoscrizione non si ferma, anzi deve proseguire più vigorosa che mai anche nei prossimi mesi, con anche l’aiuto materiale di imprese e artigiani che si sono resi disponibili».
Questo sarà infatti uno dei punti che verranno dibattuti all’assemblea di martedì prossimo al teatro comunale: intenzione della Fondazione è anche quello di organizzare delle «giornate aperte» in castello per far toccare con mano ai sottoscrittori la realtà del castello, per conoscere quegli ambienti finora rimasti lontano dagli occhi.

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