A Civezzano Alpini e Schützen hanno ritrovato la pace

Menti libere, pensieri alti e cuori aperti.  Così è apparsa a Civezzano, nella mattinata di ieri, l’essenza delle celebrazioni del 4 novembre, in ricordo di tutti i Caduti di ogni conflitto mondiale. 
Occasione di riappacificazione pubblica fra gli Alpini del capogruppo Ettore Molinari, degli Schützen capitanati da Gilberto Caresia e dai Carabinieri dell’associazione Anc Civezzano e Fornace del presidente Igino Macchiavelli. Aria fresca con anche uno sprazzo di sole a accompagnare i due momenti ufficiali partecipati da tutti, sfociati nella messa comunitaria, anche con la presenza di altri gruppi e associazioni, quali il Gruppo Ana di Seregnano Sant’Agnese, Paracadutisti, Fanti, Finanzieri, Vigili del fuoco. Per l’amministrazione comunale, il sindaco Stefano Dellai, mentre la Banda sociale di Civezzano ha accompagnato la sfilata per le vie del paese.
Primo atto della mattinata, la corona al camposanto deposta dalla Kalisbergschützenkompanie ai piedi del ricordo ai 41 Kaiserjäger periti nella prima guerra mondiale. Momento accompagnato dagli ottoni della Musikkapelle Kalisberg a fare eco alle «Corrispondenze dal fronte» lette da Ettore Facchinelli, autore dell’omonimo libro.
Altra corona poi, con il rinfresco al tendone della «Baita», al monumento «Ai Caduti» per conto di alpini e carabinieri e gli inni patriottici della banda sociale. Approfondendo l’attualità proposta dal Vangelo, il prendere le distanze dal «modello di società materialista» attraverso l’educazione all’ascolto che porti all’amore verso gli altri e alla condivisione, sono state le proposte di vita rivolte ai fedeli da don Guido Corradini. Parroco che portava a un pensiero per tutti i Caduti «a cento anni dalla conclusione di questa inutile guerra fatta di strage e sofferenza». «Siamo fratelli gli uni verso gli altri, indipendentemente dalla bandiera che portiamo» è stato il viatico porto da don Corradini.

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