A Pergine riecco i ladri: in via Maoro derubati i titolari delle "Antiche Contrade"

Sono tornati in azione i ladri a Pergine. Di un ultimo raid si aveva notizia nei mesi di giugno, quando ad essere colpite furono soprattutto le frazioni di Canale e Costasavina in particolare nel perginese, ma in alcune settimane si registrarono furti un po’ ovunque in tutta la Valsugana, segno di una banda di passaggio che tentava più colpi in una notte.
Questa volta invece i ladri sono entrati in azione in pieno giorno, nella periferia di Pergine, in via Maoro (nella foto), strada molto abitata benché fuori dalle principali arterie cittadine. 
Via Maoro è una laterale di viale Dante (parte nei pressi di un grande negozio di elettrodomestici) e poi, formando una sorta di «L» rovesciata, corre per un tratto parallela alla Statale della Valsugana per poi collegarsi con via Rosmini. La parte iniziale della via è quella più densamente abitata, con condomini e abitazioni singole.
Qui vive anche la famiglia di Nicola Bellè, noto ristoratore perginese che per qualche tempo, questa primavera, ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Copi (Consorzio Operatori Pergine Iniziative): il suo appartamento è stato presa di mira dai ladri che sono riusciti ad intrufolarvisi in pieno giorno, lunedì mattina, mentre la moglie si è assentata per fare la spesa.
«Io ero uscito ad accompagnare mio figlio - spiega Bellè - mentre mia moglie subito dopo è andata al supermercato. In tutto si sarà trattato di un’ora e mezza di assenza da casa, e per questo credo che il colpo sia stato premeditato e studiato. Ci stavano controllando e hanno aspettato il momento adatto per entrare in scena».
L’appartamento della famiglia Bellè si trova a piano terra dello stabile che ospita anche altre famiglie, ma nessuno si è accorto di nulla: «Si tratta di famiglie per lo più con figli a scuola e adulti al lavoro - prosegue il ristoratore - ma mia mamma, che abita al piano di sopra, non si è accorta di nulla. Essendo poi a piano terra i ladri hanno avuto i giochi ancora più facili».
Un migliaio di euro il bottino dei malviventi: «Sono riusciti a portare via del contante che avevamo a casa - conclude amareggiato Bellè -, un paio di orecchini e un anello di mia figlia, che era un ricordo importante. Credo però che i ladri siano stati disturbati a un certo punto, o comunque andassero molto di fretta, perché hanno lasciato nella confusione un anello solitario di mia moglie. Peccato, però, che non ci si possa sentire più al sicuro nemmeno a casa propria».
Ieri mattina è stata sporta la denuncia: le forze dell’ordine hanno confermato che nelle vicinanze, un altro colpo in appartamento è stato messo a segno in questi giorni.

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