Ex Villa Rosa devastata dai vandali Da sei anni l'ex ospedale è abbandonato fra roghi, graffiti, furti e vetri rotti

di Luigi Oss Papot

Manca poco perché della pregevole Villa Rosa, costruita 106 anni fa sul colle del «Zucàr» dall'architetto Eduino Maoro, fino a neanche 6 anni fa ospedale riabilitativo, si debba scrivere al passato. Manca poco perché questo piccolo grande gioiello architettonico scompaia del tutto. 

Già ora pare che sia in atto una «damnatio memoriae» della villa: non c'è più un'indicazione, un segnale stradale, della cartellonistica per le passeggiate, dei totem informativi, che nomini Villa Rosa e la sua storia. L'edificio è nascosto, volutamente celato dietro a segnalazioni assenti, strade dissestate, bosco e vegetazione che stanno fagocitando qualsiasi cosa. La villa la si vede ancora benone dal fondovalle: ma da lontano non si può nemmeno immaginare quali siano le reali condizioni in cui versa.
Tanto se n'è scritto, tanto se n'è discusso. Tanti si sono interessati della sua sorte, soprattutto i cittadini perginesi che a cadenza quasi regolare segnalano lo stato delle cose. Ma poco, se non nulla, è stato fatto per evitare che si arrivasse a questo punto. 

 

Ex Villa Rosa a Pergine (Foto Marco Cantaloni)

 

Oggi, dopo essersi addentrati per la strada che un tempo da Maso Grillo portava all'ingresso principale dell'ospedale riabilitativo, arrivati al cancello sbarrato ed incatenato, si trova un cartello molto eloquente, quasi l'apoteosi della beffa: «Edificio pericolante». È pericolante Villa Rosa, dopo appena 6 anni di abbandono totale. È pericolante perché nonostante sia chiuso, è comunque abitato costantemente da vandali che hanno lasciato in piedi forse solo i muri, ai quali però sta pensando l'umidità e le infiltrazioni d'acqua. È pericolante perché la devastazione, sia dentro che fuori, è totale. Villa Rosa, nel corso degli anni, si è trasformata in sede di ritrovo per feste e festini (di cui rimangono evidenti tracce all'interno, comprese tracce di bruciature che hanno messo seriamente a rischio tutto lo stabile), in rifugio per sbandati, in discarica di rifiuti, in parco divertimenti per quanti non hanno altro da fare che divertirsi a distruggere tutto, in miniera preziosa per quanti hanno asportato quello che di valore c'era. È pericolante perché basta raggiungere quello che un tempo era il parcheggio sul retro, dalla strada nei pressi di Casalino e Vigalzano, per accedervi. La recinzione è stata bucata in vari punti, ed anche i tentativi di riparare questi accessi abusivi sono stati a loro volta riaperti, tanto che comodamente entriamo anche noi per constatarne la rovina totale.
Ma nel cuore dei perginesi, tuttavia, Villa Rosa rimane: è anche nella classifica del «Luoghi del cuore» del FAI (Fondo Ambiente Italiano) come luogo più votato del perginese (anche più del castello o di palazzo Gentili Crivelli).
Una domanda sorge però dopo la nostra visita, ed aver constatato che col passare del tempo le cose non potranno che peggiorare: possibile che non si possa far niente per salvare Villa Rosa? Tutta la struttura con le pertinenze è di proprietà della Provincia (Patrimonio del Trentino): è da qui che deve arrivare l'input iniziale per iniziare a ragionare su un piano di salvaguardia e sviluppo. Ma finora nulla è stato proposto. 
«Il compendio dell'ex ospedale Villa Rosa - spiega il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer - rientra nel protocollo d'intesa sottoscritto fra Comune e Provincia l'anno scorso. Protocollo che prevede, attraverso modifiche delle destinazioni urbanistiche dei vari compendi, non solo Villa Rosa quindi ma anche Artigianelli, Cederna e scuole Andreatta, la gestione di tutta l'operazione di riqualificazione da parte di un fondo immobiliare. Le modifiche di destinazione urbanistica dei vari compendi dovranno chiaramente essere compatibili con le infrastrutturazioni esistenti, non dovranno essere impattanti dal punto di vista volumetrico e consentire un risparmio di territorio. Se le prime mosse sono state fatte per quanto riguarda la scuola media Andreatta, il Comune è pronto ad analizzare le proposte della Provincia ed in caso positivo ad avviare le pratiche per salvaguardare il patrimonio di Villa Rosa. Ma temo che ora, con le elezioni a breve, se ne dovrà giocoforza parlare con il prossimo governo provinciale».

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