Sulla Valsugana più di 7mila multe in 2 mesi Le telecamere a Pergine non perdonano chi corre

di Luigi Oss Papot

Oltre 7.000 sanzioni per eccesso di velocità in due mesi: è questo il dato che emerge dal primo periodo di attivazione del nuovo portale sulla Statale 47 della Valsugana (posizionato e testato nel mese di giugno, attivato con luglio), all’altezza dell’uscita di Pergine Centro e solo in direzione Padova, in quanto solo verso sud è presente l’autovelox.

In entrambe le carreggiate è invece presente il varco elettronico che controlla le targhe e segnala le mancate revisioni, il mancato pagamento del bollo, il passaggio di vetture segnalate come sospette o rubate, ed invia le segnalazioni alla stazione dei carabinieri e al comando della Polizia Locale di Pergine.
Nonostante il cartello con la segnaletica luminosa che avverte della presenza del rilevatore, nonostante i vari articoli pubblicati sulla stampa e le varie discussioni scaturite sui social network, c’è quindi ancora chi supera il limite di velocità di 90 chilometri orari, in barba al controllo elettronico.

Sulle nostre strade manca senso civico e rispetto del prossimo

Si parla di una media di 116 automobilisti al giorno, per quasi 5 multe all’ora, che superano il limite di velocità in quel tratto di Strada Statale.
Sembrano numeri straordinari, e in un certo senso lo sono, ma che vanno comunque contestualizzati: «Il dato delle sanzioni - spiega il comandante uscente della Polizia Locale dell’Alta Valsugana, Andrea Tabarelli - per essere esaminato va inserito nel suo contesto. Può sembrare infatti un numero elevato, ma se rapportato con i passaggi giornalieri di vetture sulla Statale della Valsugana, soprattutto ora che ci troviamo in estate con grandi flussi di turisti verso i laghi, ci si può benissimo rendere conto che si parla di una percentuale molto piccola».

È stato infatti calcolato che sulla statale 47, in entrambe le direzioni, ogni giorno transitino in media 43 mila veicoli: dato che si parla di sanzioni elevate in un solo senso di marcia, si può calcolare che in media solo lo 0,5% dei veicoli transitati in due mesi abbia ricevuto una sanzione per accesso di velocità.

E fra tutte queste sanzioni elevate, come conferma il comandante, solamente una persona ha richiesto approfondimenti in merito: in tutti gli altri casi, non si è registrata nessuna contestazione. Tutti i proventi di queste sanzioni saranno obbligatoriamente reinvestiti dal Comune in materia di sicurezza stradale.

«Sono comunque numeri che fanno riflettere -prosegue Tabarelli- perché danno un’immagine piuttosto fedele della situazione delle nostre strade, sulle quali manca ancora un senso civico generalizzato ed il rispetto del prossimo. Alla guida infatti siamo tutti “il prossimo” di qualcuno, e le nostre azioni, se non rispettano il codice della strada, possono causare danni molto seri».

Fra le cause prevalenti di sinistri stradali, infatti, oltre all’eccessiva velocità, la Polizia Locale indica anche la distrazione dovuta principalmente all’uso di telefoni alla guida: una «usanza» molto pericolosa, sia su strade urbane che su strade extraurbane.
La strada statale della Valsugana si conferma come una delle più pericolose (nei primi 8 mesi del 2018 gli incidenti mortali sono stati 7, anche se in un caso si è trattato di un investimento da un mezzo in panne), ma non sempre quindi si può e deve puntare il dito sull’arteria in sé, ma anche sui comportamenti di quanti la percorrono.

Come conferma Tabarelli, a causa innanzitutto di vincoli normativi e poi di problemi di natura più pratica, al momento non è possibile pensare ad un sistema di controllo della statale della Valsugana su tutto il tratto di competenza trentino: impraticabile una rete di «tutor» dislocati in più punti.

«Il rispetto del Codice della Strada è di fondamentale importanza - conclude Tabarelli - e sono convinto che in tempi neanche troppo lunghi ci si renderà sempre più conto che tenere il piede premuto sull’acceleratore non è una scelta saggia, per nessuno».

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