Va in difficoltà in acqua Un bagnante la salva

È stata salvata dalla prontezza e dalla generosità di un bagnante, che dopo averla vista in difficoltà non ha esitato a gettarsi in acqua, trascinandola a riva.

È una storia a lieto fine figlia del coraggio di un cinquantenne quella che arriva dalla giornata di Ferragosto sull’altopiano di Piné: protagonista, suo malgrado, una quarantacinquenne, Ana Maria Cappelletti Casanga che l’altro ieri ha vissuto momenti davvero terribili.
Tutto è accaduto nel tardo pomeriggio, tra le 17.30 e le 18, come ricorda la stessa signora: «Stavamo trascorrendo la giornata in famiglia, al lago delle Piazze, dove eravamo arrivati in camper: eravamo a riva assieme a mio marito e ai nostri tre figli. Ad un certo punto, uno di loro non è riuscito a recuperare il gonfiabile che aveva con sé in acqua e sono corsa in acqua per riprenderlo. Non c’era molto vento, ma quel che è bastato per far allontanare sempre di più il canotto verso il centro del lago».

Ana Maria spiega di non aver avuto dubbi nell’addentrarsi in acqua, dato che è una buona nuotatrice: «Improvvisamente però, probabilmente a causa dello sforzo per i continui rilanci in acqua a cui ero stata costretta per cercare di afferrare il canotto, ho accusato una forte stanchezza che ha causato un improvviso attacco di panico. Una cosa che non mi era mai accaduta prima e a causa del quale non sono stata più in grado di nuotare, di muovermi. Stavo andando a fondo, avevo anche bevuto parecchia acqua e con il fiato che mi era rimasto sono riuscita a gridare, a chiamare aiuto».
Il personale che cura la sicurezza sul lago delle Piazze, in quegli istanti era impegnato in un altro intervento dall’altra parte del lago e mai avrebbe potuto raggiungere la donna in difficoltà.

A quel punto uno dei bagnanti presenti a riva è corso verso di lei: «Mi ha raggiunta e trascinata fuori, continando a dirmi di stare tranquilla. Non so cosa sarebbe successo se non fosse intervenuto. Io so solo che ancora mi commuovo nel rivivere quei momenti, tanta è stata la tensione, la paura».
Una volta a riva e raggiunta dal marito - che si trovava poco distante con i figli, nel momento in cui è scattato l’allarme - la coppia ha solo avuto modo di conoscere il nome di battesimo dell’uomo, Andrea, prima che questi si allontanasse.
«Noi speriamo di poterlo ricontattare - spiegano Ana ed il marito Luca - per potergli davvero mostrare tutta la nostra gratitudine».


La quarantacinquenne non ha fortunatamente dovuto ricorrere alle cure dei sanitari: è giunta a riva senza particolari traumi ed una volta tranquillizzatasi ha potuto archiviare quei brutti momenti senza conseguenze, con al fianco i suoi cari oltre ai responsabili per la sicurezza poi giunti sul posto una volta terminato l’altro intervento.
«Ho davvero rischiato di perdere la vita, non finirò mai di ringraziare quell’uomo, assieme a chi con lui poi mi ha prestato assistenza. Se sono ancora qui lo devo a loro».

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