Cassa Rurale Alta Valsugana, vandalo sigilla 5 bancomat

Doveva avercela davvero in modo serio con la Cassa Rurale Alta Valsugana la persona che, nella notte fra lunedì e martedì, ha volontariamente reso inutilizzabili ben 5 sportelli bancomat della città.

Nessun gesto eclatante come tentati furti o danneggiamenti pesanti tuttavia: il gesto è stato messo a segno semplicemente usando un flaconcino di colla attaccatutto, con il quale la persona ha incollato alcuni pulsanti del tastierino degli sportelli. Uno stratagemma semplice quanto efficace: in questo modo infatti, anche con un solo tasto fuori uso, lo sportello viene reso inutilizzabile.

Il responsabile di questo «attacco», incurante delle telecamere di sorveglianza che puntano proprio gli sportelli oltre a quelle disseminate per tutta la città, si è preso la briga di colpire ben 5 sportelli su diverse filiali della Cassa Rurale: sono stati messi fuori uso infatti i due bancomat della sede, a Palazzo Tomelin in piazza Gavazzi, e quelli delle filiali di piazza Serra, via Monte Cristallo e via Filzi.

La mano che ha colpito, come raccontano dalla Cassa Rurale, è una sola. Rimangono invece ignoti i motivi che hanno spinto questa persona a voler colpire in questo modo gli sportelli: potrebbe trattarsi di un gesto di teppismo oppure, e la cosa assumerebbe tutta un’altra sfumatura, di un volontario vandalismo per colpire il servizio della Cassa Rurale che tuttavia ha colpito anche i numerosi clienti che usufruiscono del servizio bancomat, costringendoli a recarsi alla filiale di Ponte Regio (l’unica che pare sia rimasta incolume dall’attacco) o a sportelli di altri istituti bancari.

A causa di questo gesto, i 5 bancomat colpiti sono rimasti fuori uso per due giorni, tornando operativi solo nel pomeriggio di ieri.

La segnalazione di quanto avvenuto è stata inoltrata anche alle forze dell’ordine, che ora stanno indagando: non dovrebbe essere difficile risalire al responsabile grazie appunto alle numerose telecamere che sorvegliano sia le filiali della Cassa Rurale sia le vie di Pergine.

Esclusa la pista «politica»: azioni di questo tipo erano usate negl ianni scorsi dagli ambienti antagonisti che colpirono le banche accusate di «finanziare la guerra» partecipando in società italiane di armamenti. Ma non è certo il caso della Rurale. Che fu invece colpita nel 2014 agli sportelli di Civezzano, sigillati quella volta con silicone.

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