Idrocarburi pericolosi sul piazzale

La grande quantità di sostanze nerastre e oleose rinvenute a inizio gennaio in località Valle di Fornace sono rifiuto speciale pericoloso (pericolo HP14, ecotossico) e cancerogeno (HP7). Anche se rifiuto classificato «non infiammabile». Ma, riguardo a quest’ultima annotazione, non essendovi certezza assoluta, si deve disporre il trasporto e l’intero trattamento seguendo regole e precauzioni indicate a riguardo dei «rifiuti infiammabili».
Sono, in estrema sintesi, le risultanze pervenute nei giorni scorsi al comune di Fornace, quale conseguenza delle analisi che l’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) ha effettuato su campioni prelevati dalle cisterne scaricate abusivamente, presumibilmente, nei primi giorni di gennaio. Sempre dai riscontri di Appa si evidenzia come origine e natura degli idrocarburi siano sconosciute. Idrocarburi che, dall’analisi chimica, risultano in quantità pari al 75%, mentre gli atomi di carbonio rilevati sono compresi nei valori da 10 a 40. La sigla assegnata in riferimento al Cer (Catalogo europeo dei rifiuti) è 130899.
Oltre al contenuto delle nove cisterne, Appa ha preso in esame altri abbandoni, quali tre bombole, una tanica e un recipiente con residui di segatura.
Ora, a un mese di distanza - era domenica 7 gennaio - dal rinvenimento sul piazzale della «Arredo porfidi» in località Valle di Fornace, di nove cisterne in materiale plastico e riempite per un totale di poco meno di ottomila litri di sostanza oleosa inquinante, tutto rimane ancora sequestrato e depositato su un piazzale di proprietà del comune di Fornace, in località «Dinar», salendo verso Pian del Gac. In attesa che il Comune - che frattanto dovrà finanziare l’operazione di smaltimento - individui la ditta specializzata cui affidare l’incarico.

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