In mille a salutare Seba Lo strazio delle sorelle

di Luigi Oss Papot

Oltre mille persone per salutare Sebastiano Vadalà, lo sfortunato 19enne morto la vigilia di Natale in sella alla propria moto. Prima del termine della cerimonia funebre, in chiesa è stato letto un pensiero delle sorelle di Sebastiano, Caterina e Federica. «Ciao Sebi, siamo le tue sorelle. Improvvisamente te ne sei andato, facendo quello che più amavi. Mai avremmo pensato che il nostro gigante buono ci avrebbe lasciati così. Quando pensiamo a te ci ricordiamo di un sorriso pieno di sincerità e di un abbraccio caldo che ci avvolge. Con quegli occhioni, grandi, marroni, trasmettevi spensieratezza a chiunque ti guardasse. Il cuore grande che mettevi in ogni cosa che facevi ci aiuta a ricordarti come un ragazzo spontaneo e pieno di gioia. Il nostro non è un addio, ma solo un saluto pieno di consapevolezza. Sappiamo che sei e sarai sempre con noi. Ora i tuoi amici sono qui fuori, pronti per farti ascoltare ancora una volta il suono dei motori delle moto che si scaldano, così come piaceva a te. Ciao Sebi». 

La bara di Sebastiano, prima di giungere al cimitero scortata da centinaia di persone, si è fermata, un’ultima volta, davanti alle moto degli amici, schierate, ed alla sua moto, quella che non è riuscito a godersi. Un grido di dolore sotto forma di rombo di motori: un lungo addio, dal suono preferito di Sebastiano, mentre papà Paolo faceva rombare ancora una volta la moto di Sebastiano, che come un direttore d’orchestra guidava tutte le altre. Mentre un lungo applauso salutava Sebastiano, ed il papà abbracciava la sua bara, quasi a non volerlo lasciare andare, dei palloncini colorati venivano liberati nel cielo, per raggiungere idealmente Seba, il campione.

comments powered by Disqus