Fersina: il mistero dell'acqua che di giorno sparisce

di Giacomo Poletti

Al Fersina manca l’acqua. Così tanta che a Pergine da due mesi a questa parte l’alveo si asciuga per diverse ore al giorno. I temporali della scorsa settimana sembrano aver lenito solo in parte la crisi, ieri un filo d’acqua si vedeva dal ponte Regio. Certo quello dei rilasci minimi e delle portate resta un tema complesso. Perché se è vero che il Fersina pare non sia del tutto nuovo a queste «crisi», il dubbio resta: le portate sono gestite nel miglior modo possibile?

A chiederselo - con diverse segnalazioni a l’Adige - sono i frequentatori dell’alveo nel lungo tratto (circa 5 chilometri) fra Canezza e Ciré. Decine di foto scattate a valle del ponte di Serso in questa prima metà di agosto mostrano infatti il Fersina ridotto a piccole pozze stagnanti sotto il sole, colme di pesci boccheggianti. Il resto è un’arida pietraia.
Il problema però è che l’acqua c’è, o meglio ci sarebbe. Certo, il livello alla sorgente del lago di Erdemolo è basso, ma in valle dei Mocheni domenica scorsa gli scrosci dalle briglie erano chiari e forti. A Palú la portata, pur non spumeggiante, era di diversi litri al secondo. Eppure a Pergine di acqua non ne passava.

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Le ipotesi formulate dai tecnici per spiegare il «mistero» non si contano. Colpa delle derivazioni irrigue e idroelettriche? Di un alveo troppo permeabile? O forse dei lavori alle soglie degli ultimi anni, «colpevoli» di aver smosso il fondo e quindi, almeno per qualche anno, capaci di compromettere la portata facendola infiltrare alle porte di Pergine? O se invece fosse «solo» colpa della siccità e di un inverno senza neve?
Quel che è certo è che le concessioni di derivazione idroelettrica sono circa 30 sull’intero bacino, di cui circa la metà a monte di Pergine.

Quello che colpisce, appunto, è che l’acqua arriva tutte le sere all’improvviso.
Una piccola onda di piena suggestiva, nota ai perginesi, che arriva rumorosa attorno alle otto di sera (ma dipende dal periodo).
Il video di giovedì scorso inviato da un lettore (lo potete vedere su www.ladige.it) la mostra.
Le briglie si riempiono tutto d’un tratto, le trote ritrovano il volume d’acqua perso. Un tempo ad avvisare del rilascio c’era persino un addetto.

«Non sappiamo se la causa sia naturale o artificiale, ma quello che ci colpisce è che da giugno, ma soprattutto da fine luglio, la portata da Serso e Zivignago in giù diventa nulla e l’alveo durante il giorno si prosciuga sotto il sole. Non è raro vedere il pesce morto qui e là sui sassi» rivela una coppia di residenti di via Regensburger, frequentatrice storica del torrente («ma non ci ricordiamo di aver mai visto secche simili. Il rilascio serale, anche in piena estate, andava a rimpinguare una portata comunque già presente»).
Fra i problemi di queste settimane anche quello dell’odore, sprigionato probabilmente da sostanze in putrefazione. Verso valle la situazione migliora a partire dalla foce del Silla all’altezza di Roncogno. Il dubbio, quindi, resta: è normale che il Fersina resti senza acqua per un lungo tratto all’altezza di Pergine? Davvero non si può fare niente per evitarlo?

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