Castel Pergine, per l'acquisto servono oltre 4 milioni

di Luigi Oss Papot

Il percorso che vuole portare la comunità di Pergine a riappropriarsi del castello è iniziato un mese fa, con l’inaugurazione dell’ultima stagione prima della vendita: la strada è in salita, le cifre potrebbero spaventare, ma c’è grande volontà e determinazione per raggiungere gli obiettivi.
 
È più o meno questa l’immagine del Comitato Castel Pergine uscita dal primo incontro pubblico di mercoledì sera, in una Sala Rossi della Cassa Rurale stracolma per l’occasione.
 
L’incontro è stato anche l’occasione per avere un’idea della cifra da raccogliere. Il prezzo per l’acquisto, come già più volte sottolineato, è segreto per una condizione vincolante imposta nella trattativa dalla famiglia Oss, ma le parole del professor Michele Andreaus, presidente del Comitato promotore, hanno dato comunque un preciso riferimento: «A metà giugno - ha detto Andreaus - firmeremo il preliminare per l’acquisto, senza versare nulla. Con la famiglia Oss e con il suo legale, l’avvocato Benz, abbiamo l’obbligo di segretezza, ma posso dire comunque che dal prezzo di partenza di circa 8,4 milioni di euro siamo riusciti ad ottenere una cifra quasi dimezzata»: la cifra finale per l’acquisizione dovrebbe quindi aggirarsi fra i 4 e 5 milioni di euro, da versarsi per l’80% al rogito e il 20% in fasi successive.
 
«Le nostre aspettative - ha spiegato Andreaus - vorrebbero che il 60% del totale fosse raccolto da enti e istituzioni pubbliche e solo il 40% dalla sottoscrizione cui possono aderire tutti».
Finora però sono stati raccolti circa 53.000 euro, provenienti da 105 sottoscrizioni (con una media di 500 euro a sottoscrizione): sono stati avviati contatti con la Provincia, il Comune di Pergine, la Comunità di Valle, il progetto è stato presentato al consiglio di amministrazione della Cassa Rurale Alta Valsugana, ma nessuno di questi enti finora si è sbilanciato contribuendo alla sottoscrizione. 
 
Hanno già aderito invece l’Apt Valsugana, l’Associazione Albergatori Levico , l’Associazione Amici della storia Pergine, l’Associazione Canezza, il Consorzio delle Pro Loco Valle dei Mocheni, Pergine Spettacolo Aperto, la Pro Loco Pergine, il Teatro delle Garberie, lo Zock Gruppe mentre, per quanto rigurda i privati, Andreaus ha detto che sono molti quelli da fuori Comune, Provincia e anche dall’estero.
«Se all’approssimarsi del rogito - secondo Andreaus - mancasse poco al raggiungimento del nostro obiettivo, abbiamo anche stimato la sostenibilità di un mutuo, che al massimo potrebbe essere di 1 milione di euro». Insomma, non è stato lasciato niente al caso e ogni strada per arrivare all’acquisizione del castello è percorribile.
 
La serata è stata anche occasione per avere un quadro ufficiale dell’economia messa in moto dal castello: 18 sono le persone che vi lavorano (13 a tempo pieno, 3 part-time e i 2 due gestori), e negli ultimi due anni si sono avuti rispettivamente 6.850 e 7.100 pernottamenti nei sette mesi di apertura, con  ricavi che si aggirano attorno a 1 milione di euro (un terzo dal bar e ristorante, due terzi dall’albergo); i futuri utili verrebbero usati per mantenere il complesso.
 
«Acquisire il castello - ha spiegato Andreaus - vorrebbe dire non solo dare continuità a quanto fatto finora dai gestori, Theo e Verena, ma anche garantire il posto di lavoro al personale. Dobbiamo mantenere il castello bene pubblico, investendo, se le cose andranno bene, anche per avere l’apertura invernale, facendolo diventare luogo di arte, cultura, svago e della buona cucina, una vetrina dell’eccellenza locale». E per dare continuità al lavoro degli attuali gestori, proprio gli stessi affiancheranno i successori anche il prossimo anno.
 
La serata è servita anche per presentare la bozza dello statuto della Fondazione, una onlus che nascerà una volta raggiunto l’obiettivo: elementi principali saranno la gratuità delle cariche del consiglio di amministrazione, della durata di 4 anni (composto da 11 membri di cui 7 fondatori del Comitato, 2 persone elette dai sostenitori e 2 di nomina pubblica), la presenza di una Commissione storica e di un Comitato etico. Tutte le cariche saranno elette dall’assemblea dei sottoscrittori.
 
Proprio in merito alla bozza di statuto (www.comitatocastelpergine.it), per il quale sono state sollecitate proposte, sono arrivati dubbi dai presenti: secondo alcuni, tra cui Giuseppe Zito che ha rivendicato il dominio del sito e l'idea primigenia, lamentando di essere stato poi escluso. il Comitato non dovrebbe riservarsi 7 posti nel primo direttivo della Fondazione ma lasciare all’assemblea dei sottoscrittori facoltà di scelta; altri, facendosi portavoce delle «voci» popolari, hanno espresso perplessità sul ruolo dell’imprenditore Flavio Pallaoro, che non ha esitato a difendersi. «Ci abbiamo messo la faccia - ha commentato Pallaoro - ed è grazie alla nostra faccia che siamo riusciti a ottenere questa trattativa esclusiva e privilegiata (gli Oss hanno altre due offerte da Francia e Scozia, ndr). Non so che male posso aver fatto a Pergine ma per trasparenza, una volta divenuti Fondazione, darò le dimissioni».
Tuttavia, le tante attestazioni di fiducia e sostegno al progetto fanno ben sperare il Comitato, tanto che seguiranno altre serate pubbliche.

comments powered by Disqus