Villaggio alberghiero e panoramico a fianco dell'ex Villa Rosa

di Giorgia Cardini

Domattina la giunta provinciale e quella comunale di Pergine si incontreranno per parlare di molti temi, tra i quali il futuro dell'ex ospedale Villa Rosa. Per questo immobile, inutilizzato dal 2013 e ormai degradato, il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer ha indicato come preferenziale una destinazione: quella alberghiera.
Ma ci sarà mai qualcuno interessato a investire sul colle del Zucàr, in chiave turistica?
 
Ebbene, qualcuno c’è, e proprio al confine con la vasta proprietà provinciale. È Walter Prada, contitolare della Euro Ceramica di Pergine Valsugana.
Dal 2008, l’imprenditore perginese è titolare della I.Due srl, proprietaria di una vasta area di 11.950 mq posta quasi sulla sommità del colle che sovrasta Maso Grillo. E da quell’anno Prada insegue un sogno: ristrutturare la casa all’interno della proprietà per andarci a vivere e ricavare, al posto della stalla e del deposito costruiti negli anni ’50, una struttura ricettiva composta da albergo e ristorante. Un progetto che non ha messo da parte neppure di fronte alle difficoltà e lungaggini burocratiche, nonostante più volte ne sia stato tentato.
 
[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1533436","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Una perseveranza premiata qualche giorno fa, quando il Piano attuativo presentato e firmato dall’ingegnere Roberto Lubich nel novembre scorso, è stato approvato dalla Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio della Comunità di valle. «Ora servirà un passaggio in consiglio comunale, poi il Piano dovrà essere vagliato dalla Provincia, ma dovremmo esserci», commenta soddisfatto Prada, che spiega: «Nel 1983, lavoravo nella stalla della proprietà. L’ho sempre considerato un posto bellissimo, con grandi potenzialità».
 
L’affetto che lo lega al luogo, insomma, è alla base di un progetto impegnativo, che si aggira intorno ai 5 milioni solo per la costruzione della parte ricettiva. Una scommessa che potrebbe dare un valore aggiunto a Pergine, richimando in zona anche turisti stranieri. Oltre alla ristrutturazione della casa esistente, infatti, il progetto prevede la costruzione di un piccolo villaggio alberghiero, disposto in tre blocchi a un piano per circa 300 mq di superficie lorda e altezza massima di 3,60 metri, in cui verranno ricavate da sette a dieci suites immerse nel giardino e servite da un nuovo parcheggio. Poi ci sarà un bar ristorante di 1.500 mq lordi e 8 metri di altezza massima, disposto su due piani in gran parte ipogei: l’esercizio sarà dunque praticamente invisibile (se non per le vetrate che lo caratterizzeranno) sul lato esposto verso la valle e il tetto sarà ricoperto da un prato calpestabile. Il villaggio sarà poi attraversato da una passeggiata che arriverà fino alla sommità del Zucàr, dove verrà costruita una terrazza panoramica con vista fino al castello e al lago di Caldonazzo. Bar ristorante e passeggiata saranno accessibili a tutti.
 
Gli accordi presi con l’amministrazione comunale prevedono anche che la I.Due srl si accolli l’allargamento della strada che sale da Pergine e passa attraverso l’ex Villa Rosa, bypassando lo stretto portico esistente: la Provincia dovrebbe trasferire la proprietà della strada a breve al Comune. La società si farà carico anche della realizzazione di nuovi sottoservizi e cederà parte del nuovo parcheggio esterno all’amministrazione, che crede molto in questo progetto.
 
Dice l’assessore all’urbanistica Massimo Negriolli: «È importante, e può fungere da volano per il recupero di tutta l’area e per una sua rivalutazione. Se a fianco dell’ex Villa Rosa si realizza qualcosa che genera passaggi e un presidio continuo, anche la sicurezza generale della zona migliorerà. E pensiamo che un investimento privato come questo possa attrarre anche altri investitori».

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