San Cristoforo, nuova vita per il "Lido"

Oss, Sebastianelli e Sontacchi uniscono le forze

di Daniele Ferrari

Chiuderà a mezzanotte, ma darà nuovo spazio alla ristorazione, all’animazione e agli sport d’acqua con una rinnovata spiaggia in sabbia. Tante le novità annunciate ieri in una breve conferenza stampa dalla “cordata” che da fine maggio gestirà in modo nuovo ed in parte originale lo storico Lido di San Cristoforo, locale simbolo del lungolago di Caldonazzo al centro negli ultimi anni anche di alcuni episodi di esuberanza giovanile e delle proteste dei residenti.

Sarà la società «2C Srl» di Massimo Oss, già titolare dei campeggi «2 Laghi» e «San Cristoforo» e vice-presidente dell’Apt Valsugana Lagorai, a condurre la riqualificazione e gestione della storica struttura, che resterà di proprietà della famiglia Sontacchi (bar-ristorante di oltre 650 mq, spiaggia, solarium, parcheggi e aree verdi in oltre 2,5 ettari). «Negli ultimi mesi abbiamo valutato diverse opzioni, cercando di scegliere una formula gestionale che assicuri grande competenza e professionalità - ha spiegato Sebastiano Sontacchi - abbiamo individuato in Massimo Oss e Davide Sebastianelli (gestore del ristorante Darsena e del ristorante nel camping Due Laghi) e nel loro staff dei partner affidabili, che ben conoscono la località, tra difficoltà e prospettive future, e che vogliono investire nel rilancio della località di San Cristoforo».

Sin dai prossimi giorni partirà una prima operazione di “maquillage” interna ed esterna alla struttura (nuova tinteggiatura, pulizia dei vari locali, ripristino della cucina rovinata dalle esondazioni del lago e collocazione di sabbia a ridosso della sponda in ghiaino), e tutta nuova sarà la formula gestionale. «Daremo spazio alla cucina a base di pesce e alla pizzeria per tutta la famiglia (con il pizzaiolo Luciano) sia a pranzo che a cena con un nuovo forno rotante a posto della pista da ballo - spiega Massimo Oss - curata sarà l’animazione e la conduzione della spiaggia (noleggio ombrelloni, sdraio, cabine, imbarcazioni) affidata al giovane campano Giuseppe con la presenza di alcuni bagnini. Non mancherà la musica live e la possibilità di organizzare banchetti e feste sulla spiaggia e nel locale. Una struttura a servizio della famiglia, di ospiti dei vicini campeggi ma anche dei residenti di Pergine e della Valsugana, che chiuderà ogni sera entro le ore 24, ma dove si potrà divertirsi, prendere il sole e pranzare con i piedi nella sabbia».

Questo nell’immediato (da maggio a fine settembre) mentre nei prossimi tre anni sono previsti una serie di interventi strutturali per riportare all’antico splendore il Lido e San Cristoforo. «Per questo chiediamo il sostegno dell’amministrazione provinciale e comunale - ha precisato Massimo Oss - per il rilancio di San Cristoforo non basta l’impegno coordinato e sinergico di esercenti e ristoratori, serve un chiaro piano di rilancio del lungolago (supportato adeguate risorse pubbliche) concludendo la pista ciclabile, la sentieristica e la cura delle sponde operazione in parte avviata».

I turisti e gli ospiti stranieri torneranno sul lago di Caldonazzo e a San Cristoforo. Ne sono convinti Massimo Oss e Sebastiano Sontacchi che per questo hanno deciso di unire le forze: «La risposta nelle fiere è positiva e le prenotazioni estive non mancano - spiega Massimo Oss anche nella veste di vice-presidente dell’Apt Valsugana Lagorai - guardando ai soli campeggi oggi l’Italia è il secondo mercato turistico in Europa ed in crescita è del 30%. I laghi della Valsugana (con 5 Bandiere Blu) hanno tutte le caratteristiche ambientali e paesaggistiche per un pieno rilancio ed essere un forte richiamo per il turista europeo che vuole evitare viaggi e località più costose o a rischio violenza ed intolleranza».

«Guardiamo innanzitutto all’ospite italiano ed a tante famiglie che, vista la limitata capacità di spesa, cercando un posto vicino per un breve momento di relax - aggiungere Sontacchi al vertice di Trentino Holidays - la clientela italiana rappresenta il 75% del nostro fatturato (siamo distanti dalle realtà di Caldaro o del Garda Trentino). Grazie all’impegno degli imprenditori e alle aziende del territorio potrebbero tornare a vivere anche alcuni alberghi storici del lungolago che ora sono chiusi e dismessi».

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