Amaro addio agli Schützen: «Sono solo birra, braciolate e folclore»

L'Hauptmann di Civezzano si è dimesso dall'incarico

di Umberto Caldonazzi

Terremoto ai vertici della Schützen Kompanie Kalisberg, la Compagnia degli Schützen con quartier generale a Civezzano, che abbraccia gli aderenti provenienti dalle comunità sulle pendici del monte Calisio. Il comandante Mario Caldonazzi si è dimesso dall'incarico e ha pure lasciato la Compagnia. L'Hauptmann di sempre, l'ideatore della rifondazione della Schützen Kompanie ufficializzata a Civezzano a fine 2009, con festeggiamenti all'inaugurazione del maggio 2010, abbandona il campo a breve tempo dalla festa (17 maggio di quest'anno) per l'apertura della prima sede in via Argentario. Luogo d'incontro per i cappelli piumati, dove Caldonazzi - al fianco di altri volontari - ha speso tempo e fatiche nell'allestimento dei locali. 

Ora, in attesa del rinnovo delle cariche sociali (triennale) di fine anno o, più verosimilmente, di inizio del 2016, il comando della Compagnia è stato affidato al vicecomandante Renato Fronza. Si dice che fra le principali motivazioni delle dimissioni ci sarebbe il parere contrario della Giunta dei comandanti alla proposta di Caldonazzi di abbandonare la Federazione delle Compagnie Schützen del Welschtirol (Wtsb). Una posizione definita «del tutto personale» da parte dei comandanti. Fra l'altro, viene ancora riportato in un comunicato di Giunta, fra le motivazioni delle dimissioni si sottolinea con grande disappunto la pressoché totale diserzione degli Schützen al concerto che il comandante con il suo Ensemble Frescobaldi ha proposto il 25 luglio scorso nella chiesa di Civezzano, a festeggiare i quarant'anni di vita del gruppo musicale. Fino a qui il comunicato della Giunta dei comandanti. 

Mario Caldonazzi parla invece di «comportamenti dettati dall'invidia» verso chi, come lui, avrebbero lavorato sodo e dato tutto per i veri ideali da coltivare da parte dei cappelli piumati. «Innanzitutto ho un profondo disappunto nei confronti del Bund per la mancanza di volontà nel perseguire l'obiettivo principale per un impegno comune verso possibile riunificazione del Tirolo storico» argomenta Caldonazzi nella lettera di dimissioni. Fra gli altri contrasti insanabili, per l'ormai ex comandante e ex Schützen, la totale contrarietà riscontrata «sia da parte del Landeskommandant Corona come pure, di riflesso, dalla Kalisberg» sulla sua proposta di realizzazione della Bezirk, una sorta di Circoscrizione fra le Compagnie Schützen di Valsugana, Primiero e Pinetano. Istituzione che, per Caldonazzi, avrebbe stimolato l'ambito culturale e della conoscenza storica nelle Compagnie. «Ho sempre dedicato le mie energie ad investimenti qualitativi e culturali. Invece mi sono reso conto che qui si punta al folclore, alle braciolate e alle feste della birra» sottolinea Mario Caldonazzi, ricordando la bocciatura della sua proposta per una sfilata a Trento nel 2018 (in contrapposizione alla prevista adunata degli Alpini, ndr), da precedere con giornate di incontri e dibattiti.

«Dimenticano che il loro nonni Kaiserjäger hanno combattuto per difendere questa terra» aggiunge ancora Caldonazzi. «Invece sono stato invitato ad organizzarmela per conto mio, o di andare a farmi un giro» esplicita il comandante nella lettera di dimissioni. Per Caldonazzi, inoltre, sarebbe chiaro l'intento del «Bund» di eliminarlo dall'incarico e dal gruppo, stante l'invito alle Compagnie - attraverso nuovo articolo dello statuto - «ad allontanare soggetti con a carico pendenti penali; ciò era riferito direttamente a me e alla mia personale situazione» dice Caldonazzi, in considerazione all'incidente risalente al giugno 2010 sul monte Calisio. Vicenda approdata nelle aule di tribunale e non ancora conclusa. «Comunque, intendo precisare che lascio la Compagnia in attivo dal punto di vista economico e, grazie alla mia prestazione d'opera, con l'affitto della sede pagato fino all'anno 2019» conclude Caldonazzi.

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