Rapinato in riva al lago, coltello alla gola Paura a Calceranica, ricercati due giovani

È stato derubato del portafoglio da due giovani, che lo hanno minacciato puntandogli un coltello alla gola. Sono stati attimi di autentico terrore quelli vissuti lunedì sera a Calceranica da un cuoco, dipendente di una struttura ricettiva della zona.

L'uomo, 52 anni, aveva approfittato della giornata di riposo - dato che al lunedì il ristorante presente nella struttura rimane chiuso - per trascorrere la serata nell'alloggio in cui risiede, sempre all'interno della struttura. Verso le 22.30, tuttavia, approfittando della serata contrassegnata come tutto il pomeriggio dal bel tempo e dal gran caldo, aveva deciso di fare una passeggiata prima di coricarsi. Da solo, aveva così scelto il tracciato della pista ciclopedonale che costeggia il lago di Caldonazzo per la sua breve uscita.

Giunto tuttavia nei pressi del tratto in cui la pista corre lungo la riva del lago su una struttura in legno, il 52enne ha dovuto suo malgrado sprofondare in un vero e proprio incubo. «Non mi ero accorto di nulla - ha raccontato l'uomo - anche perché in quel tratto il percorso non è illuminato. Certo, mai avrei pensato che questo avrebbe potuto rappresentare un pericolo, dato che stavo semplicemente facendo due passi. Improvvisamente invece dal buio ho sentito qualche rumore alle mie spalle. Senza avere neppure il tempo di capire che cosa stesse succedendo, mi sono ritrovato con due persone ai fianchi ed una lama puntata contro il collo. Mentre uno dei due mi minacciava, l'altro ha iniziato a frugarmi nelle tasche. Avevo i pantaloni e in quelle posteriori avevo in una il portafoglio, nell'altra il telefono. Mi hanno lasciato il cellulare, forse perché non era un modello recente ed i documenti, andandosene con il portafoglio ed i soldi all'interno».

Per il 52enne, momenti terrificanti: «Appena ho sentito la punta della lama contro il collo, mi è passata tutta la vita davanti. Ho cercato di rimanere calmo, ma ero più che altro terrorizzato. Tutto sarà durato neppure cinque minuti, ma poi mi sembrava fosse passata un'ora tanto ero spaventato e teso». Dopo aver preso ciò che interessava loro, i due si sono allontanati correndo, intimando all'uomo di non fare nulla e attendere che se ne fossero andati.

«Non so dove potessero essere, forse erano nascosti in qualche cespuglio, lì in quel punto ce ne sono tanti. Sotto shock ho atteso qualche istante, poi sono corso di nuovo nella mia stanza. Non ho neppure avuto la forza di rivolgermi alle forze dell'ordine: era tardi e non ho minimamente visto che faccia potessero avere quei due, non avrei potuto dire molto, con la mia testimonianza». Non è escluso che i due, anziché trovarsi a quell'ora lungo il tracciato della ciclabile, possano aver notato il 52enne allontanarsi dalla struttura in cui lavora, seguendolo per poi colpirlo una volta certi che nelle vicinanze non vi fosse nessun'altro.

Resta la gravità di un episodio verificatosi in un punto in cui certo, a tarda sera, non transitano troppi passanti ma che certamente in piena stagione estiva avrebbe potuto essere frequentata da altre persone che avrebbero potuto trovare i due rapinatori sul loro cammino, dato che non lontano dal punto in cui si è verificata si trovano numerose strutture ricettive ed aree verdi che nelle calde serate come quelle di questi giorni possono senza dubbio essere frequentate da residenti e turisti anche a tarda sera.  

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