Romeno fuori dall'Apt, il sindaco: «Gesto forte ma pronti al dialogo»

Il dado è tratto e il Comune di Romeno ha deciso di uscire dall'Azienda di Promozione turistica della Valle di Non.
Lo ha fatto con un voto in consiglio comunale con 9 favorevoli, 4 contrari e Stefano Graiff che ha lasciato l'aula in quanto membro del consiglio di amministrazione dell'Apt.
Si è dunque ratificato quanto già deciso dalla giunta comunale sulla scia di quanto ha già fatto l'amministrazione di Ruffrè Mendola. 

Il sindaco Luca Fattor, è stato molto chiaro: «Uscire dall'Apt è un gesto forte, lo sappiamo, ma era necessario per dare un segnale che la situazione non era più accettabile e qualche risultato è già stato ottenuto».
ll primo cittadino si riferisce alla telefonata che il presidente dell'Apt, Andrea Paternoster, ha fatto nei giorni chiedendo un incontro, soprassedendo però dall'inserimento del punto dell'uscita dal consiglio comunale. «La mia risposta è stata chiara - sottolinea Fattor - e cioè che il punto non sarebbe stato tolto ma che siamo disponibili a discutere».
Del resto, l'uscita dall'Apt non è automatica. Visti i tempi burocratici ci sono ancora due-tre mesi per verificare se, per la giunta di Romeno, cambia qualcosa in positivo».  

«Noi lasciamo la porta aperta - ha aggiunto Fattor - e diamo la disponibilità a discutere di un profondo cambiamento dell'Apt perché così non funziona. Sappiamo che non tutte le colpe sono da una sola parte ma è altrettanto vero che l'alta Valle di Non è stata penalizzata in questi anni sul fronte turistico. Se c'è la volontà di sedersi attorno ad un tavolo, noi ci siamo». 
La decisione di Romeno, come detto, fa seguito a quella del sindaco Donato Seppi di Ruffrè Mendola e anche la giunta di Ronzone sembra indirizzata a prendere questa strada. Un fronte insomma che coinvolge tre comuni dell'alta Val di Non che sono sul piede di guerra, sebbene un «ramoscello di ulivo» Romeno l'abbia sventolato. 

Tuttavia, il paese non è compatto su questa decisione. In consiglio si è infatti consumata una profonda spaccatura.
L'opposizione ha votato compatta contro l'uscita del Comune dall'Apt. Avanzando una proposta, con l'intervento di Francesco Asson , in assenza di Stefano Graiff, elemento storico del gruppo ed ex sindaco, impossibilitato a rimanere in aula in quanto componente del consiglio dell'Azienda per il turismo. «Proponiamo di sospendere il punto, e di organizzare un incontro tra amministrazione, direzione dell'Apt e soci della cooperativa», ha suggerito Asson. 
Ovviamente l'appello è stato ignorato, la decisione di recesso dall'Azienda turistica era scontata e decisa, i numeri in aula erano chiari. «Un vero peccato - è il commento della minoranza - L'Apt è una realtà che opera nella promozione, ed i dati confermano che nell'ultimo triennio, a Romeno, c'è stato un costante aumento di arrivi e presenze.  

Come non bastasse, pochi minuti prima la maggioranza ha messo in approvazione l'accordo quadro per il rilancio della stazione sciistica Altipiani Val di Non, dove è stato sottolineato l'aumento dei passaggi sulla seggiovia del Roen, dovuta anche alla guest card, sostenuta appunto dall'Apt. Ma questo non conta?. 
Più duro Stefano Graiff che, come detto, non ha partecipato al voto. «Si sta distruggendo l'alta Val di Non. Invece di creare coesione si abbatte tutto, con ragionamenti che poggiano su basi inconsistenti. È stato detto che gli alberghi escono dall'Apt, ma ne sono usciti 4, e uno è già rientrato. Se guardiamo ai numeri, in tutta la valle il 10% degli alberghi non sono soci dell'Apt, e rappresentano il 15% delle presenze. Un ragionamento più serio andrebbe fatto, ma con questa amministrazione le scelte sono fatte a priori, a monte di qualsiasi ragionamento».

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