Il birrificio artigianale Birrafon fa incetta di premi nazionali

Neanche un anno di attività e già due premi nazionali per «Birrafon», birrificio artigianale costituito da cinque appassionati e «birrai casalinghi», che a dicembre 2016 hanno costituito la società, a inizio 2017 hanno iniziato a produrre birra (confezionata da terzi), e da gennaio 2018 hanno dato avvio alla produzione in casa, negli spazi che a Fondo erano della macelleria Melchiori. Hanno inviato due delle loro produzioni al concorso Best Italian Beer, premio nazionale patrocinato dal Ministero dell’agricoltura.
La loro «Sweet dreams», una scura tipo irlandese, si è classificata al primo posto tra le sweet stout,
 
«Per noi una grande soddisfazione», commentaDaniele Graziadei (sindaco del paese), socio assieme ad Alberto Battisti di Fondo, Alessandro Pellegrini di Romeno, Giordano Brugnara cembrano residente a Sarnonico e Marco Lorenzoni di Cles, socio-dipendente, che nel birrificio ci trascorre giornate intere dato che certi cicli di lavorazione pretendono attenzione per 12 ore consecutive. «Noi facciamo conoscere il nostro prodotto attraverso fiere e simili, passaparola, estendendo la rete di vendita, che attualmente ci vede presenti nel Nordest, Emilia, Lombardia, Toscana, con ottimi risultati a livello locale ed in Alto Adige, e buona affluenza al nostro spaccio aziendale (aperto solo il sabato, ndr). Un premio nazionale ti fa conoscere, è un momento promozionale importante». 
 
Di birre marchiate «Fon!» (con la effe a più bandiere, sembra quasi un abete) ne vengono prodotte vari tipi: oltre a quelle vincenti ad esempio la Ghrop, una ale con luppolo americano e tedesco, o la Ampome, una fruit ale dove c’è l’aggiunta di polpa di lampone. Nel 2018 la produzione è stata di 350 ettolitri, frutto del lavoro di poco più di dieci mesi, dall’apertura della sede attuale, attrezzata e fortunatamente già provvista di celle, piastrellature e via dicendo trattandosi di un’ex macelleria; l’insediamento ha richiesto un investimento di “soli” 250 mila euro. “Il nostro obiettivo per il 2019 è aumentare rete di vendita e produzione, superando i 500 ettolitri”, spiega Graziadei. Per poi proseguire negli anni seguenti, per raggiungere quella media nazionale dei birrifici artigianali che si attesta a 1.500 ettolitri. Quanto ai prodotti base, il malto viene acquistato, per segale e grani vari si attinge alla produzione dell’azienda Pezzini (“Dal gran al pan”), il luppolo lo si acquista in Repubblica Ceca ed in Germania, mentre è iniziata un po’ di produzione in proprio a Cles e Livo. 
 
Il Luppolo d’Oro ed il Luppolo d’Argento vinti al concorso nazionale, che fanno seguito al successo ottenuto un anno fa ad un concorso svoltosi a Bolzano, dà nuovo entusiasmo ai cinque soci, tutti coetanei classe ’84, che si sono suddivisi i compiti per marciare verso ulteriori conferme. Creando (per ora) un posto di lavoro, che dati i tempi non è particolare di secondaria importanza.

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