Il calendario "Scudelar" 2019 sarà incentrato sullo sport

Giunge alla terza edizione il calendario «Scudelar», che un gruppo di amici nel 2017 ha iniziato a realizzare per riportare alla luce aspetti dimenticati (o poco ricordati) del paese e della comunità clesiana. La comunità degli scudelari appunto, perché così un tempo erano definiti gli abitanti del capoluogo noneso, in seguito ad una produzione tradizionale, quella delle stoviglie (piatti, tazze, scudele, come erano definite in dialetto; da queste, appunto, il nomignolo). Dei venditori ambulanti si recavano in altri centri per vendere quelle stoviglie; ed il marchio «scudelari» si ampliò fino a comprendere l’intera popolazione di Cles. Un soprannome sopravvissuto fino a metà del secolo scorso. Basti pensare al 1948, quando sui giornali provinciali fu pubblicata la notizia che il nuovo serbatoio costruito dalla Edison lungo il Noce, con la diga di Santa Giustina e la nascita del nuovo bacino, in un’osteria di Casez, sentendo quanto stava avvenendo, un avventore pronunciò la storica frase Maledeti scudelari, ancia l lac i vuèl portarse via(maledetti clesiani, anche il lago si vogliono portar via). 
Con il calendario, il nomignolo affibbiati ai clesiani torna in voga, quanto meno se ne mantiene ricordo. Non si ferma comunque a questo, il lavoro degli addetti ai lavori, Andrea Conta (ex consigliere comunale, opera nel mondo dell’editoria) e Francesco Visintainer (cartolaio, titolare dell’edicola-cartoleria clesiana, che deve il nome al nonno, omonimo). Con loro collaborano altri amanti della storia locale; Ferruccio Mascotti ,collezionista che dispone di un possente archivio di foto e cartoline storiche, Paolo Trepin, Franco Dalpez
Ogni anno il calendario affronta un tema diverso: il 2019 sarà dedicato allo sport, attività ora praticata da molti, ma cent’anni fa da pochi folli. Oggi di Nadia Battocletti si parla come grande promessa dell’atletica nazionale, con non velate speranze per la prossima Olimpiade; ma quando ad esempio a Livio Fiamozzi fu consegnata la medaglia d’oro per la corsa in montagna ed il mezzofondo, di lui si diceva solo che l’era en po’ mat. La storia sportiva narrata attraverso immagini e commenti (tutti rigorosamente in «lingua» nonesa, studiata accuratamente per evitare errori, consultando il dizionario noneso-solandro di Enrico Quaresima ed altre fonti) dagli albori si arresta agli anni ’70, in tempo per narrare quell’epoca in cui, grazie alla promozione dell’Anaune calcio in serie D e l’approdo dell’Anaune pallavolo ai piani alti (serie C) lo sport divenne di casa anche all’ombra del Peller. 
Da sabato 1 dicembre il calendario è in vendita alla Pro loco di Cles e, ovviamente, all’edicola-cartoleria Visintainer. La prima pagina, quella di gennaio, si apre ovviamente con gli sport su neve o ghiaccio. Come lo sci, praticato in altri tempi con camicia a quadri, pantaloni alla zuava e due «legni» ai piedi.
 

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