Apt Val di Non, più arrivi ma calano le presenze

 Bilancio positivo, arrivi in valle in aumento, sia pure con un lieve calo delle presenze, servizi utilizzati dall’utenza turistica: promosso quindi a pieni voti il bilancio di previsione dell’Apt, presentato ai soci della cooperativa (60 in sala, in rappresentanza di circa il 25% dei voti) a Casa de Gentili di Sanzeno. Il solo assente di queste assemblee è il dibattito: nessun intervento da segnalare, tranne quelli di un paio di politici  e del presidente del Parco Adamello Brenta, Joseph Masè, che sottolineando come «il parco sia fatto di persone» ha puntato l’attenzione sull’area di Tovel (nella foto di Antonio Longo), elogiando il sistema di trasporto pubblico (bus navetta) a servizio dei visitatori e la gestione dello stesso. 
Quanto al bilancio di previsione 2019, accompagnato da una relazione del presidente Andrea Paternoster (foto) ed esposto dalla direttrice Giulia Dalla Palma, il pareggio è fissato a quota 1 milione 400 mila euro; un bilancio sano, è stato sottolineato, come dimostrano l’indice di liquidità primaria (rapporto tra attività e passività del breve periodo), a 1,93, che «può  considerarsi soddisfacente in relazione all’ammontare dei debiti correnti», e l’indice di indebitamento (rapporto tra debiti a breve, medio e lungo termine e capitale investito), a 0,72, quindi «coerente in funzione ai mezzi propri previsti». 
Più interessante ovviamente il «capitolo» riservato ai numeri del turismo, alle proposte consolidate e nuove, ai progetti. Nel periodo maggio-settembre, il più significativo in termini turistici in Val di Non, nel settore alberghiero si registra un aumento degli arrivi (quasi +30% in cinque anni), 54.864 (più 1,39% sul 2017), ma calano le presenze, da 170.134 a 166.221 (meno 2,30%), a testimonianza della sempre più breve permanenza dell’ospite. Maggiore la crescita nell’extralberghiero, 32.455 presenze (in cinque anni più 40%, più 13,44% quest’estate), ma anche qui si rileva un calo, sia pure insignificante, di presenze (meno 0,16%). L’ospite italiano continua a preferire l’albergo (63%), quello straniero risulta maggiormente attratto da altre forme di ricettività (77%). 
Una delle potenziali attrattive della Valle di Non, è stato affermato nel corso delle relazioni, è la rete di piste ciclabili realizzata (che si amplia di anno in anno). Qui i risultati guardano all’estero: solo prendendo in considerazione i primi risultati del «Tour de Non», circuito che in quattro tappe consente di visitare quasi l’intera valle, risalta come i più attratti siano gli stranieri, al 90% (70% tedeschi, 12% austriaci, poi svizzeri, belgi, cechi…), mentre gli italiani che l’hanno affrontato sono solamente il 10%. I numeri per ora sono modesti (utenza di mezza età, età media 45 anni), ma sottolineatura per un particolare: un biker su due richiede una notte di pernottamento a inizio o a fine tour, uno su 3 ne richiede due (1 a inizio ed 1 a fine), e uno su tre richiede tappe aggiuntive per prolungare la permanenza.
Quello del «Tour de Non» è un esempio. In valle si opera su numerosi fronti: dall’avvicinamento alla pesca ai corsi di arrampicata, dai trekking con guida alle visite alle miniere di Rumo, dall’escursione Mendola-San Romedio alla scoperta del «re di quaglie», dai cocktail d’autore ai buongiorno in malga, dalle visite alle stalle (con mungitura) a quelle a frutteti storici. Insomma ce n’è per tutti i gusti, anche per accontentare quel turista sempre più frettoloso che meno a lungo rimane, ma in maggior numero approda in valle.

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