"Skipass unico di valle non c'è stato favoritismo"

«L’obiettivo era di dare una possibilità in più ai residenti della Val di Sole. Non c’è stata nessuna volontà di avvantaggiare una località rispetto a un’altra». È il presidente della Comunità della Valle di Sole Guido Redolfi (foto) a rispondere alle considerazioni espresse dal consigliere delegato del Consorzio Ponte di Legno Tonale Michele Bertolini a proposito dello skipass stagionale unico di valle. 
L’iniziativa è stata promossa dall’ente pubblico in accordo con Funivie Folgarida Marilleva spa e Pejo Funivie spa e, con l’apertura della stagione invernale, consentirà ai residenti della valle di poter sciare, con un unico ticket stagionale acquistato in base alle scontistiche concordate tra le società impiantistiche e i vari Comuni su entrambe le skiaree, senza quindi ulteriori costi aggiuntivi. Un progetto, che il presidente Redolfi definisce «di territorio e dal valore sociale», al quale inizialmente avrebbe dovuto partecipare anche la zona del Passo del Tonale ma che, poi, ha trovato nel consorzio un diverso punto di vista sulla gestione stessa dell’iniziativa soprattutto in riferimento al riparto dei passaggi e/o dei primi ingressi. In una nota, Bertolini, infatti, aveva avuto modo di precisare come gli incassi ricavati dagli skipass non sarebbero stati ripartiti tra le società impiantistiche in base ai passaggi o ai primi ingressi mediante le formule di riparto che regolano già i rapporti tra le società, bensì come gli incassi dei soli residenti a Vermiglio sarebbero stati destinati al Consorzio Ponte di Legno Tonale, quelli dei soli residenti a Pejo a Pejo Funivie, e quelli del resto della valle a Funivie Folgarida Marilleva. Cosa questa che, aveva sottolineato Bertolini, «significa sminuire il nostro lavoro, andando di fatto a classificare una località principale e una sua succursale». 
«In realtà - commenta Redolfi - siamo partiti dall’idea della Comunità di valle di ampliare la gamma dei prodotti per i residenti a parità di costi. Per farlo, siamo partiti da uno storico quinquennale fornito dalle società che, sull’asse della valle, illustra da dove provengono e dove acquistano il proprio stagionale di località i residenti della valle. Partendo da questi dati, a parità di condizione, o meglio secondo gli sconti concordati tra le società e i Comuni, si voleva consentire di sciare sui tre comprensori. Due società hanno ragionato su questo e hanno accolto la proposta... Di fatto - aggiunge Redolfi -  la Comunità di valle ha fatto da mediatore sulla creazione di un prodotto sociale e per il territorio. La partita sugli incassi è un’altro aspetto. Non sono stati presi in considerazione gli incassi, che riguardano i rapporti interni tra società nei quali la Comunità non intende entrare. La pari dignità tra le località di fatto è stata garantita dagli stessi dati storici che abbiamo analizzato. Non si favorisce una skiarea rispetto all’altra».

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