Radio Anaunia non molla Da 40 anni sull'...onda

Era il 15 febbraio del 1978, quando grazie ad un gruppo di persone, prevalentemente dell’area di sinistra, in buona parte residenti a Tassullo, veniva fondata Radio Anaunia. Era l’epoca delle radio libere; sorgevano come i funghi, in tutto il Paese, un respiro nuovo per la comunicazione, una voce diversa da quella ufficiale di mamma Rai. Molte antenne, da allora, si sono spente; in Trentino ne resistono pochissime, la più anziana è Radio Dolomiti, a seguire Radio Anaunia, nata un anno dopo, che ancora naviga bene nell’etere, nonostante la grande crisi che ha costituito il colpo di grazia per molte «libere». 
 
Quel lontano 15 febbraio 1978 veniva nominato presidente Enrico Valentini, a capo di un gruppetto di entusiasti alle prese con tecnologie preistoriche, e un trasmettitore che «copriva» la sola Cles (e neppure tutta), addirittura autocostruito. Ma la sfida era iniziata; due anni dopo veniva nominato presidente della cooperativa Claudio Gabos, ormai al timone da 38 anni (da poco riconfermato lo rimarrà fino al 2021), oggi affiancato dalla vicepresidente Luciana Agostini, una delle prime disc jockey anni ’80, anche lei in radio e nel cda da una vita.
 
«Una cosa estremamente positiva è che in tutti questi anni le delibere sono state sempre approvate all’unanimità, segno che da sempre c’è massima concordia tra i consiglieri», afferma Claudio Gabos, oggi alla guida di una realtà che gode di attrezzature molto sofisticate: tanto per dire dal 2013 Radio Anaunia trasmette in tecnica digitale Dab+, con copertura delle province di Trento e Bolzano, e fino a metà Lago di Garda. «Chiaramente qualche difficoltà c’è - ammette Gabos. - La nostra radio si finanzia esclusivamente con le entrate pubblicitarie. Che sono calate, negli ultimi anni: dopo la crisi hanno chiuso molte attività, altre versano tuttora in difficoltà. Ora abbiamo un abbonamento info per i Comuni, si pubblicizza ogni loro manifestazione, si dà spazio alla loro informazione, ma per ora ne hanno aderito solo una decina. In ogni modo, riusciamo a proseguire, aggiornando le tecnologie, garantendo lavoro a due dipendenti (part time), dando spazio a numerosi collaboratori, mettendo in onda, oltre a musica e rubriche varie, 12 notiziari al giorno, di cui 5 locali, ed una rubrica appuntamenti tre volte al giorno».
 
E favorendo trasmissioni di peso culturale ed informativo; scomparsa la vecchia «Doi ciacole drè al Nos» (limiti di età dei protagonisti…), ora sono in palinsesto «Tempo reale» condotto da Alessandra Demagri e Giulia Stringari, con ospiti di rilievo, vedi in questi giorni la cantante afroitaliana Miza Mayi, «Salute e benessere» curato da Giovanni Corrà, con la partecipazione di specialisti in medicina e psicologia, «Un libro in quindici minuti» curato da Maria Pia Flaim, cui si aggiungono programmi su agricoltura, autonomia, cooperazione e molto altro. 
Da qualche anno nella nuova sede di via Martini, Radio Anaunia guarda al futuro. Quaranta sono alle spalle, il prossimo obiettivo è il mezzo secolo di vita, un miracolo dato che si tratta di una cooperativa (34 soci) che marcia con le proprie forze. Non è cosa da poco.

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