Alle Terme di Peio si faranno analisi genetiche

Alle terme di Peio si potranno fare analisi genetiche. Il Genoma point è il servizio al quale sta lavorando la società in house Pejo Terme Natura srl, che gestisce lo stabilimento termale della Valletta, e che dovrebbe venire alla luce già nel corso della stagione invernale, ormai alle porte: per le terme si aprirà con le festività dell’Immacolata per poi proseguire a pieno regime, con tutti i servizi a partire dal 17 dicembre.
L’obiettivo, come spiega l’amministratore unico della società Gianpietro Martinolli, è quello di far conoscere il proprio profilo genetico alle persone per scoprire e prevenire determinate condizioni verso le quali è «geneticamente predisposta».
In pratica, allo stabilimento si potrà lasciare il proprio materiale genetico che sarà esaminato in appositi laboratori specializzati nell’analisi del dna. Gli ambiti iniziali di riferimento riguarderanno, ad esempio, gli atleti e gli sportivi, oppure l’analisi della predisposizione a intolleranze alimentari e allergie e del contesto d’invecchiamento in modo da poter personalizzare il piano nutrizionale e terapeutico termale corretto e la scelta dei prodotti cosmetici più idonei.
«Sarebbe interessante - aggiunge Martinolli - proporre ai bambini della scuola primaria un test preventivo al fine di scoprire eventuali intolleranze che causano magari disturbi o stanchezza. Partiremo con il servizio appena avremo individuato lo staff medico con nutrizionisti, fisioterapisti, psicologi che ci supporteranno in questo progetto».
Nel frattempo, il consiglio comunale di Peio ha approvato il bilancio della società che si è chiuso il 30 aprile 2018 con un sostanziale pareggio (4 astenuti). L’esercizio finanziario della società in house mostra infatti un piccolo utile pari a 1.252 euro rispetto ai 1.920 euro dell’esercizio 2017 con un valore della produzione in crescita con 926.832 euro contro 878.839 euro del 2017: crescono anche i ricavi delle vendite e della prestazioni (895.543 euro rispetto a 849.225 euro dell’esercizio precedente). «Il dato importante è la crescita del 17% degli incassi che vengono dalla parte del benessere - spiega quindi Martinolli, che ribadisce l’importanza degli investimenti eseguiti sulla struttura a partire dal 2012 -. Da quest’anno ai nostri clienti offriamo, tramite la nuova card, la possibilità di integrare i servizi legati al benessere con un percorso termale. È certamente una soddisfazione riuscire a dare un servizio importante non solo per la località ma per buona parte della Val di Sole, mantenendo di fatto la struttura aperta per nove mesi all’anno. Ci riusciamo grazie anche a una politica aggressiva di comunicazione, ad esempio abbiamo aderito a Groupon, che ci consente di far conoscere le terme in modo più ampio e di intercettare persone che altrimenti non sarebbero venute da noi».
Rispetto agli altri dati di bilancio, aumentano i costi legati alla produzione, che nel complesso passano da 871.367 euro del 2017 a 913.597 euro di quest’anno. Il costo delle materie prime, varia da 66.865 euro del 2017 a 55.914 euro, mentre per i servizi il costo tocca i 480.280 euro contro 460.071 euro del 2017 e i salari e gli stipendi si attestano su 255.111 euro (nel 2017 erano pari a 238.434). Il comune, quindi, ha corrisposto alla società per le maggiori aperture effettuate 73.770,49 euro anziché i 90.000 euro preventivati. Ma quello che preoccupa, e lo dice chiaramente, oltre a Martinolli, anche l’assessore al bilancio di Peio Francesco Framba, sono i costi energetici, che nel presente esercizio toccano i 199.695 euro: «Stiamo programmando, e a breve andremo in appalto, un intervento di riqualificazione energetica che ci consentirà di abbattere le spese di almeno del 15%. Oggi spendiamo davvero troppo».

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