Risorge l'ex Rifugio Mantova Completerà l'offerta turistica

di Lorena Stablum

L'obiettivo è che sia tutto pronto per la stagione invernale 2019-2020. Per questo l'amministrazione comunale di Peio ha affidato allo studio dell'architetto Mario Agostini l'incarico per la progettazione esecutiva per la realizzazione della struttura di servizio che sorgerà sui ruderi dell'ex Rifugio Mantova. Una struttura, come spiega il primo cittadino di Peio Angelo Dalpez , necessaria per lo sviluppo turistico della skiarea della Valletta e che va a completare l'area della stazione di monte della funivia «Pejo 3000», in Val della Mite, e il sistema di percorsi in quota e la rete dei rifugi esistenti. 

Del progetto se ne parla da molto, fin da quando nel gennaio 2011 si inaugurò il moderno impianto di risalita, il più alto del Trentino e con la capacità di trasportare fino a cento persone contemporaneamente. Tanto che, ipotizzando tempi più celeri, si era deciso di non spostare la gru, utilizzata durante la costruzione della della seggiovia. Da allora, il macchinario giace lassù in attesa di poter avviare i lavori per il rifugio. Lavori che ora potranno partire anche grazie allo stanziamento del contributo a copertura dell'opera deliberato dalla Giunta provinciale sul Fondo per lo sviluppo locale (1.710.000 euro, pari al 95% della spesa ammessa). 

L'intervento, il cui costo è stimato in 2.195.000 euro, prevede la ricostruzione sul sedime degli attuali ruderi del volume dell'ex Rifugio Mantova, una costruzione, nella classica forma a cubo, di proprietà della Sat che fu inaugurata nel 1908 e distrutta durante la Prima Guerra Mondiale e non più ricostruita anche perché sostituita dal rifugio sulla cima del Vioz. Il progetto quindi prescrive anche il recupero degli elementi principali e caratteristici dell'immobile originario, destinando il volume a piano terra a «Sala della memoria» e quello al primo piano a sala bar con terrazza. Inoltre sarà realizzato un nuovo corpo di fabbrica adiacente e parallelo alla stazione di monte dell'impianto funiviario. A piano terra sono previsti un garage per mezzo battipista, un alloggio per il custode e per il personale, servizi igienici e un locale di soccorso. Il nuovo corpo di fabbrica sarà collegato alla stazione dell'impianto funiviario da un terrazzo che avrà funzioni di collegamento e cerniera tra le due strutture, nonché di copertura del garage e di belvedere panoramico. 

«Speriamo di poter iniziare i lavori al più presto - commenta il sindaco -. Abbiamo tutte le autorizzazioni e abbiamo già stipulato la convenzione con la Sat proprietaria del sedime dell'edificio. Entro fine luglio avremo l'esecutivo e, poi, dopo l'approvazione da parte del consiglio comunale, partiremo con le procedure d'appalto. Dopo aver ipotizzato di far costruite l'immobile a chi poi avrebbe gestito l'attività, abbiamo optato di seguire la via della gara d'appalto tradizionale. Quindi, il Comune si fa carico della sua realizzazione e poi daremo in gestione la struttura. A forza di battere il chiodo, alla fine siamo riusciti ad arrivare dove volevamo».

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