Si è spento il sorriso di Silvia Valorz

Silvia non ce l’ha fatta. La sua battaglia per la vita è terminata ieri mattina, quando il suo giovane fisico si è dovuto arrendere a una malattia che si era manifestata 3 anni e mezzo fa.
Silvia Valorz aveva solo 20 anni, un sorriso meraviglioso e la forza che solo la gioventù sa dare, sempre e nonostante tutto. E con queste due armi aveva affrontato con tenacia questi anni, affiancata dai tanti amici e soprattutto da una famiglia vasta e meravigliosa che anche ieri mattina era con lei, nella casa di San Bernardo di Rabbi.
 
Di Silvia avevamo raccontato la storia nel 2015, quando dopo 13 mesi di assenza forzata da scuola, in un anno scandito da visite, terapie, lunghe giornate a riprendersi, era riuscita a tornare sul suo banco di scuola, all’Istituto tecnico Pilati di Cles. Doveva affrontare gli ultimi mesi, per diplomarsi in Amministrazione Finanza Marketing. 
In quei 13 mesi lontano dall’aula, Silvia non aveva mai smesso di studiare e di tenersi in contatto con gli amici e con i compagni di classe e, grazie a Skype, ai compagni e ai professori era riuscita a seguire le lezioni, per presentarsi poi all’esame di Stato. Silvia stava meglio, sembrava sulla strada della guarigione, grazie alle terapie (prima all’ospedale Santa Chiara e poi all’Istituto Rizzoli di Bologna) affrontate sempre con coraggio. Un coraggio e una perseveranza che nel 2016 erano state premiate anche dalla Cassa rurale di Rabbi e Caldes, con la consegna dei premi allo studio a questa ragazza che era un esempio, per tutti.
 
Dopo il diploma, Silvia si era iscritta alla facoltà di Economia e Commercio, all’Università di Trento: ma la malattia era tornata ad aggredirla e nell’ultimo anno non era riuscita ad affrontare anche questo nuovo impegno. Da due mesi la situazione si era fatta critica, ma lei era sempre serena e sorridente, e a chi le chiedeva come stesse rispondeva sempre allo stesso modo: «bene». Un coraggio da leonessa, che la accomunava ad altre giovani in cura, che ieri sul suo profilo Facebook hanno manifestato il proprio dolore, insultando un male contro cui ancora c’è tanto, tantissimo da fare.
 
La vita, tra l'altro, ha voluto intrecciare i destini Silvia e di Davide Chini, il 23enne di Taio morto mercoledì sera in Val Camonica, mentre lavorava. I due ragazzi infatti si conoscevano, grazie allo zio di Silvia, Claudio Valorz, che da sei estati ospitava Davide a malga Juribello, nel parco di Paneveggio. Anche Silvia infatti aveva frequentato per diverse estati la malga, dove aiutava gli zii come tuttofare, fino all’estate 2015, l’ultima in cui le sue condizioni di salute le avevano consentito di fare una delle cose che più le piaceva: andare in montagna. 
 
Silvia infatti era non solo una brava studentessa, ma anche una grande sportiva, per anni iscritta allo Sci Club Rabbi, società per cui aveva gareggiato come fondista. Le piaceva poi moltissimo camminare, in montagna, ma l’aggravamento della malattia l’aveva costretta a rinunciare alle escursioni. 
L’ultima gita però se l’era concessa in agosto, quando già i medici avevano lasciato poche speranze: i gestori del rifugio Dorigoni le avevano offerto un passaggio in elicottero, durante un trasporto di approvvigionamenti. Lei era salita con la mamma, mentre il padre e la sorella le avevano raggiunte a piedi: ma il giorno dopo anche Silvia era tornata a casa con le proprie gambe. Stanca, ma felice, di essere salita ancora una volta in alto. In paradiso.
 
La giovane avrebbe compiuto i 21 anni il prossimo 5 dicembre come la sorella Elena, sua inseparabile gemella, che lascia insieme al fratello Marco, di 4 anni più giovane, ai genitori Luciano Valorz (controllore presso la Federazione degli allevatori e presidente delle Terme di Rabbi) e Sonia Daldoss, ai nonni Luciano e Mariagrazia. Notissima in tutta la valle di Sole la sua famiglia: oltre al padre, lo zio Claudio Valorz è direttore della Federazione provinciale degli allevatori e presidente della Cassa rurale Val di Sole. E ieri, in tanti, hanno voluto manifestare la loro solidarietà e vicinanza. Stasera alle 20, presso l’abitazione, si terrà la recita del Santo Rosario; domani alle 15, in chiesa parrocchiale, l’ultimo saluto.

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