S. Giustina, pompe abbassate per pescare acqua

di Fabrizio Torchio

Le piogge cadute negli ultimi giorni hanno un po’ attenuato, nelle campagne delle Valli del Noce, l’emergenza idrica causata dalla siccità, dopo la scarsità di precipitazioni invernali e primaverili. «Se l’emergenza si è attenuata - osserva il presidente del Consorzio di secondo grado Val di Non, Ottavio Girardi - resta da vedere come si comporterà il tempo» (ovviamente atmosferico).
 
Oltre al consorzio che raggruppa la maggior parte dei consorzi di miglioramento anauni, Ottavio Girardi presiede la Federazione provinciale dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario. «Ovviamente - osserva - fino a dieci, quindici giorni fa la situazione era peggiore, un po’ ha piovuto e anche per i danni da freddo l’esigenza immediata è un po’ sfumata. Alla mattina le temperature sono vicine agli zero gradi, l’acqua che è caduta attenua la situazione per quindici, venti giorni, dopo bisognerà vedere».
I consorzi i cui territori si affacciano sul bacino di Santa Giustina dispongono di impianti di soccorso, ma a causa del basso livello del lago le pompe si trovano fuori dall’acqua e in qualche caso si è dovuto allungare le tubazioni verso il basso affinché possano pescare. 
 
«È una situazione critica - conferma Girardi, alla guida del consorzio di Sanzeno da trent’anni -: annate come queste si verificano ogni dieci, quindici anni. Una situazione simile si verificò nel 1976, quando ci furono quattro mesi senza pioggia». 
Per ottimizzare la risorsa acqua in ottica di risparmio, in Val di Non gli impianti di irrigazione sono ormai quasi tutti a goccia.
 
Ma un ragionamento complessivo con la Provincia sulla risorsa idrica per l’agricoltura va fatto, conferma l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi: «Per la Val di Non - spiega - va fatto un approfondimento rispetto all’obbligo di rilasci per il deflusso minimo vitale, il cambiamento climatico, la disponibilità: un ragionamento molto complesso rispetto al quale ci siamo impegnati ad approfondire».
 
E un approfondimento, con la Provincia, lo auspica il presidente di Melinda, Michele Odorizzi, anche in ottica di prevenzione, dopo le recenti gelate i cui effetti sui frutteti di valle sono ancora in fase di valutazione: «Al di là della siccità - osserva Odorizzi - una prevenzione si potrebbe attuare con impianti antibrina, in alcune zone, per garantire almeno una parte dela produzione». 
In bassa Val di Sole, spiega il presidente del Consorzio di miglioramento fondiario di Malé Alberto Gregori, la situazione è un po’ migliorata: «Le piogge hanno aiutato, l’importante è che la stagione prosegua con normalità».
 

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