Tassullo, la cooperativa Calce replica alle critiche: ora i fatti

Non è piaciuta ai soci della Cooperativa Calce, interessata al subentro nelle attività del fallimento Tassullo, l’ennesima critica rivolta loro da parte di un gruppo di dipendenti in cassa integrazione, ieri sull’Adige. E la Cooperativa risponde con una nota.

«Premesso che le aste non sono state bloccate, e che il tentativo di aste spezzatino non è certo colpa della cooperativa, il velenoso intervento dei sedicenti rappresentanti dei lavoratori fa più male alla reputazione dell’azienda che le sue sfortunate vicende. Infatti quei lavoratori si dicono preoccupati del futuro del complesso aziendale, ma non spendono una parola sui valori tecnologici e industriali che il Gruppo Tassullo ha costruito in tanti anni di competizione in un mercato difficile, e che sul mercato sono ancora spendibili, unica ragione che motiva nuove cordate imprenditoriali».

Per Calce «Questi “dipendenti” non dicono nulla sui risultati dell’attività di ricerca, che ha dato qualità e prestigio al brand e restituito alla comunità i benefici economici e ambientali del riutilizzo dei vuoti di cava, grazie a un coraggioso investimento in saperi che ha trasformato un “buco” in una risorsa,  oggi riconosciuta anche dai più scettici. Questi lavoratori preferiscono invece “concentrarsi” su un acrimonioso lancio di accuse, che sembrano molto ben “imboccate”, alla passata gestione; questi lavoratori, che hanno avuto la buona sorte di non essere licenziati, non sembrano tenere in alcun conto che la coop. Calce è formata da lavoratori come loro, ma ahimè non così fortunati perché sono stati licenziati, e che ciò nonostante credono nella Tassullo, a fatti non a parole, rischiando con la cooperativa la loro liquidazione e la cassa integrazione, prima ancora di averle percepite, oltre ai loro risparmi personali. Ci credono, avendone vissuto le vicende, le speranze e anche l’assurdo rancore - afferma la nota - che una parte della comunità sembra ancora voler riservare a una delle poche forme di vera integrazione circolare industria-innovazione-territorio realizzate in Trentino, al punto da prendersela anche con l’onesta e generosa iniziativa di lavoratori licenziati».

Ad ogni buon conto Calce «come tutte le cooperative, non è in alcun modo interessata a regolamenti di conti, ha la porta aperta, accoglie tutti, e, in mancanza dell’improbabile benefattore piovuto dal cielo, può veramente essere la soluzione per tutti i dipendenti Tassullo, ex e attuali. Per questo la legge le riconosce anche il diritto di prelazione sull’acquisizione degli asset aziendali. Certo, è facile guardare a questa forma di autoimprenditorialità con compassato scetticismo (fortunatamente non condiviso da importanti investitori istituzionali), ma bisognerebbe almeno prima guardarci dentro con onestà intellettuale, invece che dedicarsi alla denigrazione preventiva. Anche per questo, per “guardarci dentro” e salvare tutti assieme una straordinaria storia d’impresa, la porta è aperta» conclude la nuova cooperativa.

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