Rurale unica, assemblea il 9 febbraio

di Lorena Stablum

Si terrà giovedì 9 febbraio alle 20.30 nel Palazzetto dello sport di Mezzana la prima assemblea della Cassa rurale Val di Sole, nata dalla fusione tra la Cassa rurale Alta ValdiSole e Pejo e la Cassa rurale di Rabbi e Caldes.
I 5.016 soci saranno chiamati così a eleggere gli organi sociali che guideranno il percorso della nuova banca di credito cooperativo per i prossimi tre anni. In vista dell’assemblea, quindi, il consiglio d’amministrazione attuale, traslato dalla rurale dell’alta valle in quanto istituto incorporante, insieme al collegio dei Sindaci e a quello dei Probiviri, ha rassegnato le dimissioni, come spiega il presidente uscente Maurizio Albasini.

«Tutti gli organi sociali dovranno essere eletti - commenta Albasini -. Solo per il primo mandato, il cda sarà composto da 4 consiglieri provenienti dalla zona di competenza della ex cassa rurale di Rabbi e Caldes e da 6 consiglieri per l’alta valle. Dal secondo triennio non ci sarà più una distinzione in base alle zone e il numero dei membri del cda si ridurrà a 8 più il presidente. Il presidente, invece, è indicato senza vincoli territoriali direttamente dai soci». L’assemblea si comporrà di due parti. Nella prima, il presidente uscente ricorderà il percorso che ha portato alla fusione per poi illustrare la visione di banca che assumerà la nuova cassa rurale e il piano di riorganizzazione dei vari settori steso secondo le prescrizioni della Banca d’Italia.

«Sono state ampliate alcune funzioni come quella della compliance e del risk manager - continua Albasini - con un aumento di responsabilità a carico degli organi amministrativi. Inoltre, abbiamo avviato un nuovo ufficio di compliance legale, che sarà un’ulteriore garanzia. L’obiettivo è l’efficienza, che significa dare risposte chiare e precise ai nostri soci».
La seconda parte, quindi, vedrà l’elezione della nuova governance, per la quale Albasini rinnova la sua disponibilità a farne parte in qualità di presidente: «Non ho ancora ufficializzato la mia scelta - aggiunge Albasini - ma mi ripropongo alla guida della Cassa Rurale perché penso di aver lavorato bene nei due mandati da presidente della Cassa rurale dell’Alta ValdiSole e Pejo. La fase è delicata e i risultati che ho ottenuto sono una garanzia per il futuro.

È stato fatto un grosso sforzo per arrivare alla fusione e so che alcune decisioni, come quella di prevedere la sede a Malé, hanno pesato sui soci dell’alta valle. Ma ritengo che la fusione, voluta fortemente dai due cda, sarà fondamentale per lo sviluppo della Val di Sole ed è l’unica carta per stare sul territorio ed essere davvero una banca del territorio.
Inoltre, credo di poter contribuire anche nel percorso che porterà, tra un anno o un anno e mezzo, alla nascita del gruppo unico».

In ogni caso, nella corsa alla presidenza, Albasini non sarà solo. Sebbene non ancora ufficiali, si fanno strada anche le candidature dell’ultimo presidente della Cassa rurale di Rabbi e Caldes Claudio Valorz e di Elisa Panizza, sindaco effettivo uscente della Cassa rurale Val di Sole.

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