L'associazione Lampi riparte da terra e natura

Più di un centinaio di persone ha preso parte domenica scorsa all’assemblea dell’associazione culturale «G. B. Lampi» che festeggia quest’anno il suo 25°compleanno con una serie di iniziative.

L’associazione è nata a Romeno nel 1992 - tra i fondatori don Fabio Fattor, appassionato di ricerca storica - e dalla dimensione altoanauniense è cresciuta ad abbracciare ormai quella di valle ed oltre, contando ormai soci provenienti da altri territori.

I soci sono più di 250 e - spiega il presidente Walter Iori - nel corso di quest’anno si cercherà di ripercorrere un po’ tutta l’attività svolta finora: «In dodici anni, con le conferenze che ci caratterizzano perché seguite dai locali ma anche dai turisti - osserva Iori - abbiamo finito di indagare i secoli della storia, perché l’anno scorso abbiamo fatto la seconda puntata del Novecento dopo essere partiti dal Medioevo.
Adesso l’idea è di partire dalla terra: conoscere meglio la Valle di Non per gli aspetti fisici e caratteristici attraverso i quattro elementi.
Nell’estate prossima, attraverso le conferenze cercheremo di fare una disamina scientifica della valle con aspetti naturalistici e scientifici».

Il ciclo di conferenze sarà preceduto dagli incontri con l’autore, in primavera, ma l’associazione lavorerà anche alla preparazione della pubblicazione prevista in uscita nel 2018. «La Lampi è un po’ il ramo operativo del Centro culturale d’Anaunia - osserva Iori - e in assemblea domenica c’erano più di 120 persone, il che è una bella soddisfazione dal punto di vista del coinvolgimento. L’altra linea sulla quale vorremmo un po’ lavorare è il coinvolgimento dei giovani.

Non è facile, come ho detto in assemblea abbiamo tanti ragazzi che studiano nel campo della storia, dell’arte, dei beni culturali, ma si fanno vedere poco. Noi di iniziative ne facciamo: mostre, conferenze anche di storia dell’arte e con relatori di tutto rispetto, e i giovani si contano sulle dita di una mano. Sono occasioni in cui si possono far conoscere, intervenire, partecipare a dei progetti e crearsi anche qualche opportunità. Con la mostra di Nebl, ad esempio - spiega - volutamente abbiamo dato lavoro a un gruppo di ragazzi della Valle di Non che ha curato la comunicazione e la grafica». Mostra che domenica, giorno della festa di San Romedio, ha avuto fra l’altro molti visitatori.

Dopo la Boemia, Mosca e San Pietroburgo e i Paesi Baltici, torna anche il viaggio culturale dell’associazione Lampi, in programma l’estate prossima. La meta non è ancora definita (si sta ragionando sull’Armenia e sull’Uzbekistan) ma il profilo conoscitivo, sul piano della storia e dell’arte rimane quello, di grande interesse, che richiama normalmente dai 40 ai 50 partecipanti.
All’assemblea non sono mancati i rappresentanti delle istituzioni, in segno di vicinanza all’associazione, che hanno avuto parole di elogio. Da parte di Christian Giacomozzi - studioso delle cinque Vitae che si ritiene risalgano al periodo fra XIII e XIV secolo, la ricca relazione sul tema «Le Vitae di Romedio: storia di una leggenda».

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