«Sport, legalità e solidarietà» Giovedì dibattito con don Ciotti

Domani sera, giovedì, a Fondo, alle 20.30 al Palanaunia, si parlerà di sport e di etica. In particolare dei valori che dovrebbero andare a braccetto con l’attività fisica e con l’agonismo, che spesso vengono dimenticati o sottaciuti, ma altre volte diventano veicolo di progetti etici in grado di migliorare la vita delle persone, soprattutto quelle più deboli.

L’occasione è offerta dalla tavola rotonda intitolata «Sport, legalità, solidarietà e uguaglianza», organizzata a un mese da La Ciaspolada, con il fine di legare in maniera sempre più salda l’immagine della popolare manifestazione sportiva, che si svolgerà il 6 gennaio, con il concetto di sport pulito e leale.

Il primo relatore a portare la propria testimonianza sarà Francesco Rigitano, fondatore e presidente della Scuola etica e libera di educazione allo sport, che ha sede a Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria.
In questo luogo speciale, fondato in una zona problematica sul piano del disagio sociale, le attività all’aria aperta si affiancano momenti di lezione teorica in aula in cui, con l’aiuto di una psicologa dello sport, educatrici ed assistenti sociali, si cerca di compiere con i ragazzi un percorso di riflessione e conoscenza sul fenomeno della criminalità organizzata e sulla cultura della legalità.

Poi toccherà a Giovanni Fedel e a Mauro Bernardi portare il proprio contributo al dibattito. Il loro punto di vista è diverso da quello di Rigitano: Giovanni è scalatore ipovedente e da quando ha perso la vista è addirittura diventato capocordata, Mauro è un insegnante di sci disabile per allievi diversamente abili, il primo riconosciuto in Italia.

A moderare gli interventi sarà il giornalista Toni Mira, caporedattore nella redazione romana di Avvenire, giornale per il quale da anni cura le inchieste e i dossier di approfondimento.
Dal 1989 è giornalista parlamentare e si è occupato in particolare del settore tra politica e giudiziaria seguendo, tra l’altro, le attività delle commissioni parlamentari di inchiesta.

La parola finale sarà invece di don Luigi Ciotti, un nome che non necessita di grandi presentazioni, il fondatore del Gruppo Abele, che aiuta i tossicodipendenti, quindi dell’associazione Libera contro i soprusi delle mafie.

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