Donna minacciata di morte Lettera con 5 proiettili

di Patrizia Todesco

«C’era una busta nella cassetta delle lettere, l’ho aperta e dentro ho trovato cinque proiettili e una fotocopia con sopra l’immagine di un teschio». Il fatto è accaduto lunedì 6 maggio a Mezzolombardo, nelle case Itea di via Molini. Vittima delle minacce anonime è una famiglia composta da mamma e tre figli di 20, 16 e 13 anni.

Al momento non ci sono elementi per dire chi può aver compiuto questo gesto e volere così male a questo nucleo familiare. Ma qualche sospetto la donna lo ha. «Pochi giorni prima avevo litigato con un vicino ma non ho prove per dire che sia stato lui», dice la donna che ha immediatamente avvertito i carabinieri di quanto accaduto. «Ero uscita a fare la spesa insieme ad una delle mie figlie quando, al rientro, abbiamo visto una busta bianca nella bussola. Aperta, ho avuto la sorpresa. Da quel giorno viviamo nel terrore, non dormiamo più, abbiamo paura».

Lo stesso giorno i carabinieri hanno raccolto il materiale oggetto di indagine e anche la denuncia della donna. «Il problema è che poi non si è più visto nessuno e io non dormo più. Anche mia figlia più piccola è rimasta scioccata dal ritrovamento. È una cosa terribile».
La donna, separata, dice di non avere nemici. In Trentino dal 2002, nel 2008 si era trasferita da Grumo S. Michele alle case Itea di Mezzolombardo. «Noi siamo quattro e ci hanno messo nella bussola cinque proiettili, uno a testa, compreso evidentemente mio marito anche se non abita più con noi. Hanno studiato la cosa, volevano farci paura».

Ora la famiglia spera che le indagini portino al responsabile se non altro per capire chi temere. «In ogni caso, qualsiasi sia il motivo che ha portato queste persone a metterci nella busta una minaccia di morte, credo che abbiano esagerato».

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