Gramola, il prezzemolino dei Vip cacciatore di foto e interviste

Anche se da anni vive a Molveno, Gianfranco Gramola (nella foto con Fiorello) si sente sempre legato alla «sua» Mezzolombardo, ma il suo cruccio è di non essere nato a Roma, città che ama e che spesso visita. La ama al punto di esser divenuto famoso nella capitale come «L’acchiappa vip»: da anni infatti, Gramola gestisce il sito «Interviste romane» e nella città del Colosseo ha incontrato vari personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, dello sport e della cultura. Sempre a caccia di foto e dei vip, ha raggiunto un record: quello di aver collezionato quasi mille interviste che oggi, Gramola, intende raccogliere in un libro. Classe 1957, Gianfranco Gramola si definisce uno che cerca di scrivere cose buffe, spiritose, sperando di far sorridere chi lo legge. Il suo sogno è da sempre quello di scrivere un libro su Roma e i romani che la rendono celebre, ma non solo: anche un giretto per i Musei vaticani, con Vittorio Sgarbi che gli fa da cicerone, gli garberebbe assai, come avere una parte in un film di Enrico Vanzina. Parte del suo sogno, oggi, si avvera: raccogliere in un libro le sue interviste romane che l’hanno reso celebre a Mezzolombardo e in tutto il circondario. 
«Mi fa molto piacere essere apprezzato per la mia idea delle interviste romane e ciò per me serve come stimolo per proseguire su questa strada. Intervistare e conoscere da vicino i personaggi famosi è sempre stato un mio sogno».
Il colpo di fulmine per Roma e i vip romani 0ebbe inizio nel 1978, quando con la divisa della naja Gramola visse un periodo della sua vita nella capitale e si innamorò a tal punto che, dopo esser tornato a casa, proseguì la sua collaborazione con «Il Rugantino», un periodico in dialetto romanesco, inviando direttamente per posta le domande ai vip, alle quali loro hanno sempre risposto. Nel 2005 apre il sito www.intervisteromane.net ed i suoi viaggi a Roma, a caccia dei vip, sono sempre più frequenti. Ma come riesce a procurarsi indirizzi e numeri di telefono? «Un tempo bisognava sudare le fatidiche sette camicie, ma oggi è tutto più semplice: ci sono i siti ufficiali, le agenzie management e attraverso i social. Prima di internet, era una meticolosa indagine incrociata fra vecchi elenchi telefonici, parentele, amici degli amici, una ricerca infinita. Ad esempio, il numero di Nino Manfredi era su un vecchio elenco telefonico, alla voce di Manfredi Saturnino». Nel 2015 venne conferito a Gramola, nella cornice del Campidoglio, il «Premio Simpatia» per il suo grande amore per la città eterna. «Ora, su suggerimento di Enrico Vanzina, voglio pubblicare un libro e alle presentazione vorrei chiamare alcuni personaggi famosi che ho intervistato».
Tra le sue mille interviste, Gramola non dimenticherà mai quelle a casa di Gigi Proietti, di Nino Manfredi o di Maurizio Costanzo. Quale personaggio non è riuscito a intervistare? «Mi viene in mente Aldo Fabrizi: il numero di telefono me l’aveva procurato l’editore del Rugantino. Ci eravamo dati appuntamento da lì a qualche settimana, però, nel frattempo, il mitico Aldo aveva lasciato questo mondo». I suoi incontri non si limitano solo ai vip romani, ma anche ai vip che Gramola incontra a Cinecittà o nei ritrovi di via Veneto e in altri locali della mondanità romana. Come, ad esempio, il grande showman Rosario Fiorello che il «cacciatore vip» di Mezzolombardo ha recentemente incontrato e intervistato.

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