Mezzolombardo, il Comune studia una ferrata in Valle del Rì

 L’obiettivo è realizzare una via ferrata in valle del Rì, a Mezzolombardo, con un relativo parcheggio di servizio. 
Il percorso per arrivare a definire questo progetto partirà a breve attraverso gli studi geologici e l’analisi di eventuali rischi geologici della zona, con l’amministrazione comunale di Mezzolombardo che ha affidato questi studi alla geologa Giuseppina Zambotti di Dimaro.
Successivamente toccherà all’ingegnere Diego Cattani progettare gli interventi di realizzazione di un percorso attrezzato dalla località micologica del Pian del Rì a quota 620 metri fino al congiungimento con il sentiero di accesso alla base che porta alla Toresela.
Nell’agosto di quest’anno uno studio di fattibilità diede esito positivo, adesso l’iter di progettazione prenderà ufficialmente il via con questo studio geologico. 
L’intervento sarà suddiviso in due lotti. Il primo, relativo ai lavori della ferrata con messa in sicurezza della zona soprastante al parcheggio di servizio ed un secondo, riguardante invece la realizzazione dello stesso parcheggio. 
L’opera sarà finanziata dal fondo strategico territoriale. 
La determinazione della situazione della roccia in zona sarà un passo in avanti decisivo verso la progettazione vera e propria. In questa circostanza, oltre al controllo della qualità ambientale delle rocce da scavo, sarà anche analizzato il terreno su cui è in programma la realizzazione del parcheggio. 
Per la realizzazione di questo studio geologico la geologa Giuseppina Zambotti di Dimaro percepirà un compenso di 8.783 euro.
L’idea della ferrata nasce dalla richiesta del Gruppo Rocciatori Piaz del 2016 di un intervento lungo il percorso del Rio Fai, inviando una relazione su un sopralluogo effettuato per verificare i possibili interventi per rendere spettacolare e attrattivo il luogo. 
Il tratto che presenta un dislivello di circa 334 metri e si snoda con uno sviluppo complessivo di circa 1.000 metri caratterizzato da numerosi salti verticali, scavati dall’acqua nella roccia, di varie lunghezze: da qualche metro fino a 30 - 40 e oltre.
Nei tratti verticali del percorso la roccia è molto compatta, ed anche le sponde limitrofe al rio sono apparentemente stabili. 
Interessante rimane pure l’accesso alla forra passando dalla galleria di presa, attraverso ad un percorso ad anello corto che prevede la ferrata lungo il rio nel tratto Toresela - presa del Castello con un dislivello di circa 30 metri adatto anche per neofiti.
Il percorso dovrebbe, insomma, essere sviluppato sotto forma di sentiero attrezzato mediante cordini in acciaio, scalini e ponti tibetani. ll luogo è molto suggestivo e selvaggio caratterizzato dal corso d’acqua che scende fra le rocce lungo tutto il percorso, creando delle insenature nella roccia stessa, dei canyon, che potrebbero avere degli interessanti sviluppi turistici.

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