Ciuffo sbranato dai pitbull: a processo i proprietari

Approda in Tribunale il pietoso caso di Ciuffo, il cagnolino sbranato da tre pitbull sotto gli occhi terrorizzati della sua padrona. I proprietari dei tre cani che hanno causato la morte del meticcio sono accusati di uccisione di animali e lesioni. La prima imputazione viene contestata dalla procura perché i due imputati, neppure ventenni, «non custodivano con le dovute cautele i tre pericolosi cani pitbull da loro posseduti - recita il capo di imputazione - in tal modo cagionavano senza necessità la morte del cane Ciuffo». Morte straziante visto che il povero cagnolino «riportava ferite da morsi e torace aperto e decedeva per collasso respiratorio seguito da arresto cardiocircolatorio». L’accusa di lesioni invece è relativa alla crisi d’ansia, con prognosi di 10 giorni, insorta nella padrona di Ciuffo dopo aver assistito impotente (la donna cercò senza successo di difendere il meticcio) alla feroce aggressione.

Il processo davanti al giudice Giuseppe Serao venerdì è stato rinviato a gennaio per dar tempo alle parti - l’avvocato Stefano Tomaselli per i proprietari dei pitbull e Valentina Tomio per la padrona di Ciuffo - di trovare un accordo sul risarcimento dei danni.

La vicenda risale al 7 dicembre dell’anno scorso. La padrona di Ciuffo, come faceva quasi tutti i giorni, era andata a fare una passeggiata con il suo cagnolino, un meticcio di tre anni che pesava appena cinque chili. Ciuffo era legato al guinzaglio quando, all’improvviso, sull’animale si è avventato il pitbull. Ciuffo, terrorizzato, cercò di sottrarsi all’aggressione, fuggendo verso casa nonostante le gravi ferite riportate. La padrona, terrorizzata, venne strattonata cadendo a terra. Ebbe però la prontezza di rialzarsi e di correre verso casa per cercare il povero Ciuffo. Nel frattempo il cognolino aveva raggiunto da solo l’abitazione. I proprietari, infatti, lo trovarono morente, davanti alla porta di casa, accasciato in una pozza di sangue. La corsa dal veterinario risultava inutile: Ciuffo moriva poco dopo.

La vicenda fece parecchio scalpore in Rotaliana. Qualche settimana dopo i proprietari dei pitbull intervennero per precisare che era stata una fatalità e di essere molto dispiaciuti per l’accaduto. La padrona spiegò che la sera dell’aggressione stava portando a passeggio i tre pitbull con il fidanzato sui prati che affiancano la ciclabile lungo la sponda destra dell’Adige: «Tutti erano legati al guinzaglio ma Jolly, un maschio di 35 chili di peso, è riuscito a liberarsi. Il cane ha iniziato a correre e il mio ragazzo non è riuscito a fermarlo: quando lo ha raggiunto stava mordendo Ciuffo».

La vicenda di certo insegna che con i cani ci vuole prudenza. Le conseguenze possono essere pesanti, talvolta anche di rilievo penale. Indispensabile per i proprietari degli animali è avere una polizza assicurativa che risponda in caso di danni, che possono anche essere ingenti.

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