Allarme legionella ad Andalo Due casi in paese, una vittima

È allarme legionella ad Andalo per due casi che si sono verificati in paese. Ad essere colpiti dal batterio sono stati due turisti che durante l’estate hanno preso in affitto un appartamento nello stesso residence. Uno di loro è morto la scorsa settimana all’ospedale S. Chiara. Nel secondo caso la malattia ha avuto un esito decisamente più favorevole. L’uomo, un turista in Trentino insieme alla moglie dai primi di luglio, dopo un lungo ricovero all’ospedale di Cles è stato dimesso sabato e le sue condizioni stanno migliorando di giorno in giorno. Ieri, per effettuare dei controlli, nella casa vacanza di Andalo, dove tutt’ora sono ospitate numerose famiglie, si è recato un tecnico del Dipartimento di  prevenzione dell’Azienda sanitaria. Sono stati effettuati dei prelievi di acqua per verificare se il batterio della legionalella si trovi nelle tubature della casa. Il batterio della legionella, infatti, si può contrarre respirando acqua contaminata, in particolare facendo la doccia o usando l’aria condizionata.

«Tutto è iniziato nei giorni di Ferragosto quando mio suocero ha iniziato ad avere la febbre. Febbre che non andava via. Così è stato portato in ospedale e ricoverato a Cles. La diagnosi è stata polmonite da legionella», spiega la nuora.

È stato parlando con i vicini, con il personale sanitario della zona e con la padrona di casa che la famiglia dell’anziano ricoverato a Cles e poi guarito ha scoperto che nella stessa casa, più o meno nello stesso periodo, si era ammalata, sempre di legionella, un’altra persona. Un anziano turista milanese, anche lui ricoverato dopo Ferragosto e poi deceduto la scorsa settimana all’ospedale S. Chiara. In questo caso il batterio aveva avuto la meglio a causa delle condizioni di salute non ottimali del paziente. La malattia è infatti tanto più rischiosa quanto più il paziente è debilitato o presenta altre patologie. Fondamentalmente la legionellosi si manifesta sotto due forme: la «Febbre di Pontiac», solitamente meno grave e la «Malattia del Legionario».

Quest’ultima si manifesta dopo un periodo di incubazione di 5-6 giorni, è difficilmente distinguibile da una normale polmonite se non attraverso esami, ma se diagnosticata tardi o insorta a soggetti molto deboli, può portare al decesso.

Ora sono attesi a giorni gli esiti degli esami sull’acqua. Se dovesse essere positivo verranno date dall’Azienda sanitaria le disposizioni per effettuare la disinfestazione. Regola numero uno, in questi casi, è comunque quella di elevare la temperatura dell’acqua calda ad almeno 60 gradi. Ci sono poi mezzi chimici di disintestazione che vengono adottati in base al tipo di impianto. Importante, soprattutto per chi possiede case vacanze o hotel, è procedere sistematicamente alla manutenzione dei terminali dell’acqua, docce e lavandine. Le legionelle, ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi e fanghi. Da questi ambienti raggiungono le tubature.

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