A Lavis la mostra sulla Grande Guerra a Palazzo Maffei è già un successo

Sta riscuotendo grande successo di partecipazione e apprezzamento la mostra sulla Grande Guerra che rimarrà aperta fino al 20 maggio  a Lavis, con Palazzo Maffei  trasformato in un vivido manuale di storia per conoscere da vicino, permettendo quasi di toccarla con mano, la Prima Guerra Mondiale di cui ricorre il centenario dalla fine. 
 
L’evento, pensato in concomitanza con l’ormai prossima adunata nazionale degli alpini a Trento prevista l’11 maggio, è organizzato dal Comune di Lavis in collaborazione con il Gruppo Alpini di Lavis, Pressano e Sorni, l’Associazione Culturale Lavisana e il Gruppo Speleologico. La mostra ha per titolo e filo conduttore «Lo sviluppo tecnologico e industriale al servizio della Grande Guerra» e si avvale di moltissimi reperti provenienti dal museo privato di Lauro James Garimberti, appassionato collezionista di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Ad «agganciarlo» è stato il consigliere comunale Enzo Cic Marcon grazie alla comune amicizia con l’alpinista Fausto De Stefani, già ospite di Palazzo Maffei con un’apprezzatissima mostra sulle genti dell’Himalaya. 
 
Nelle sale dello storico palazzo in pieno centro a Lavis, stavolta si respirerà la brutta aria che tira quando si è in guerra, con molti rimandi fotografici (molti esposti anche sulle facciate degli edifici del centro storico) alla realtà che si visse proprio a Lavis tra il 1915 e 1918. Quanti la visiteranno, anche le giovani generazioni abituate solo ai «conflitti» da Play Station, potranno farsi un’idea di cosa significasse stare in trincea, o di come funzionassero armi leggere e armi pesanti; del ruolo che ebbero gli animali, dell’evoluzione dei mezzi bellici (carri armati, navi da guerra, aerei) e di come la medicina dovette aggiornarsi per affrontare le orribili conseguenze che il primo conflitto mondiale lasciò su migliaia e migliaia di feriti. 
 
Se oltre alla visione dei reperti abbinata alla lettura dell’interessante cartellonistica esplicativa si avrà la fortuna di imbattersi in Lauro James Garimberti, il viaggio all’interno della Grande Guerra si arricchirà di notizie, retroscena e racconti tali da renderlo memorabile. La passione del collezionista (nata 30 anni fa in val di Fassa, come lui stesso racconta) e l’immediatezza del linguaggio si fondono in un tono divulgativo in grado di rapire chi ascolta, in particolare scolari e studenti: «Nell’ultimo anno - spiega Garimberti - hanno visitato il mio museo 1.000 scolari e altri 600 li ho incontrati nelle rispettive classi di scuola dove sono stato invitato a parlare della Grande Guerra». Interessanti le «tariffe» praticate, che la dicono lunga sullo spirito che anima Garimberti: «Maestri e professori sono accompagnatori, quindi non pagano e i minori entrano gratis».

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