"Selvatica", romanzo sotto la Rupe Mercoledì sera la presentazione

Sarà presentato mercoledì alle 20.30 nella sala civica Spaur, il libro «Selvatica» scritto da Vilma Kaisermann. È un romanzo ambientato a Mezzolombardo negli anni Cinquanta del secolo scorso che descrive la vita di Matilde, una bimbetta nata in una famiglia di contadini, che viveva nella borgata rotaliana e che rimase orfana della mamma, dalla quale aveva imparato come vivere nella semplicità, apprezzandone tutti i sentimenti più genuini. La bimba crebbe in una società rurale nel periodo della ricostruzione e della ripresa economica alla fine di una guerra indimenticabile, dove furono frequenti i bombardamenti nella Piana rotaliana. Una vita povera, dove bastava poco per far apparire un timido sorriso sul volto di Matilde e di tutti i bambini cresciuti in quegli anni. Fu nella sofferenza per la perdita della mamma e nel suo amore verso la natura, che Matilde conobbe forti emozioni e momenti di gioia scaturiti dalla vita nei campi. Vivere «poveri ma felici», come recita il proverbio tanto in voga di quegli anni, con Matilde che immortalava nei suoi ricordi gli spensierati momenti di una società contadina, che pur stridevano con la dura realtà dei padri di famiglia nel riuscire a sfamare i propri figli. Erano proprio i figli maschi, coloro ai quali i padri tramandavano i loro averi, ma anche i diritti di cui venivano private, invece, le femmine. La fatica e il sacrificio sono gli elementi dominanti nella vita di quell’epoca e Matilde vive le varie circostanze legate alla povertà con l’intensità della sua grande spiritualità. 
Come spiega l’autrice, è un romanzo che riporta il lettore indietro nel tempo, in una borgata dove l’agricoltura era la principale, se non l’unica, fonte di sostentamento. Un lavoro che rimane ancor oggi il traino dell’economia locale, ma se ora è una buona fonte di reddito per le famiglie, settant’anni fa non bastava quel poco che si guadagnava per far uscire la gente dalla povertà. «L’idea di scrivere questo romanzo - spiega Vilma Kaisermann - è nata ricordando gli aneddoti e i racconti di mia madre che diceva sempre come una volta, anche senza soldi, la gente viveva meglio, si voleva più bene e ci si aiutava di più».
Selvatica, alias Matilde, è questo personaggio che scopre nelle pagine del romanzo la bellezza della natura, giorno dopo giorno, mentre il progresso avanza inesorabilmente trasformando la vita rurale nella frenetica corsa al benessere, cancellando i valori e quelle emozioni che Selvatica ritrova solo nei ricordi della sua amata madre.
Come racconta l’autrice, il libro vuole lanciare un messaggio per far riflettere sulla modernità che spesso schiaccia quel calore e l’amore domestico di un tempo, pilastro di uno stereotipo di vita rurale che i giovani possono solo immaginare leggendo le pagine di «Selvatica». Il volume, con la copertina disegnata dall’artista Adriano Siesser, è stato pubblicato dalla Publistampa edizioni.

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