Girardi: "Tra i tigli e la sicurezza dei cittadini, scelgo la seconda"

Soddisfatto ed ottimista: così descrive il proprio stato d’animo il sindaco Christian Girardi, ora che ha appena dato il giro di boa al suo primo mandato da capo del Municipio di Mezzolombardo. Eletto a maggio del 2015 con una coalizione composta da tre liste civiche, ha voluto tracciare un bilancio del proprio lavoro e di quello della sua giunta. 
«Per prima cosa – racconta Girardi - rivendico il fatto di aver riportato l’amministrazione a dialogare con le altre realtà della Piana Rotaliana. Prima del nostro insediamento, i rapporti erano veramente ai minimi termini».
Tra i primi obiettivi del vostro programma vi era il sostegno alle associazioni. Avete mantenuto fede a questo impegno?
«Certamente. Abbiamo ridotto i costi per le associazioni, in particolare i canoni di locazione per le loro sedi. Siamo inoltre sempre molto attenti alle richieste provenienti dall’associazionismo sportivo, proprio per l’importante ruolo che svolgono nelle giovani generazioni. Il festival dello Sport, ma non solo, è la dimostrazione della nostra attenzione verso queste realtà.
Le opposizioni, però, vi accusano di mancata sensibilità verso le questioni sociali, in particolare verso le categorie più deboli, tirando in ballo la questione dei richiedenti asilo.
«Con il mondo dell’associazionismo, in particolare con il Tavolo della Solidarietà che raccoglie le realtà più importanti del nostro territorio in ambito sociale, stiamo dando degli aiuti concreti e reali alle persone realmente bisognose. Siamo fieri del progetto di rete, che abbiamo istituito e che si sta espandendo quotidianamente. Una cinquantina di volontari che sono a disposizione per le esigenze delle persone anziane e di quelle con particolari problematiche per le attività quotidiane (fare la spesa, accompagnarle dal medico o in cimitero…). Sui richiedenti asilo: il Comune non ha a disposizione alloggi di proprietà. E, se li avesse, sarebbero messi a disposizioni per i nostri concittadini, che vivono situazioni di disagio economico e sociale».
Quali sono le opere che avete già avviato o portato a termine?
«Lo spostamento della caserma della polizia locale in quella lasciata vuota dalla Guardia di Finanzia, accanto e collegata con quella dei carabinieri, la ristrutturazione della scuola materna, ormai in fase di chiusura lavori, la ricostruzione delle due baite sul monte Fausior e la sostituzione degli impianti d’illuminazione di numerose vie del paese con quelle a led».
E quelle in programma?
«La nuova biblioteca presso l’ex equipe5, il parcheggio interrato in piazza della Vittoria e la messa in sicurezza dell’area sportiva, a nord della borgata, per cui abbiamo ricevuto già il contributo della Provincia. La sistemazione di via Degasperi merita una menzione particolare: entro qualche settimana riceveremo la delega per i lavori da parte della Provincia. Sui tigli da abbattere, troveremo una soluzione, ma ripeto quanto detto in passato: tra le piante e la sicurezza dei cittadini, preferisco quest’ultima».
Sono opere che per realizzarsi hanno bisogno di un ulteriore mandato. Esclude quindi di candidarsi alle provinciali del prossimo novembre?
«Sì, lo escludo. Questo comunque non mi impedirà di aiutare chi presenterà un programma vicino alle mie idee».

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