Us Lavis e Comune, progetto congiunto per raggiungere in sicurezza il campo sportivo

Comune di Lavis e Unione Sportiva hanno recentemente collaborato alla realizzazione di un’analisi dello spostamento di ragazzi e ragazze sul percorso casa – campo sportivo Lona. «Diritti al Campo» è un progetto - attivato dall’Unione Sportiva Lavis, d’accordo con il Comune, e realizzato dagli architetti Fabrizio Andreis e Silvia Ferrin - allo scopo di affrontare il problema dell’autonomia e della sicurezza dei bambini e dei ragazzi lungo il percorso casa-campo sportivo, da tempo molto sentito dalla comunità lavisana, con l’obiettivo di costruire una fotografia partecipata con le famiglie, da condividere poi con l’intera comunità. 
A tale scopo è stato elaborato e distribuito un questionario di valutazione del grado di autonomia e sicurezza dei bambini/ragazzi nel percorso casa - campo sportivo. L’iniziativa è partita nella primavera 2017 coinvolgendo i genitori, i ragazzi tesserati, i dirigenti della società, gli allenatori con l’idea che un paese che permette ai propri bambini e ragazzi di muoversi in autonomia e sicurezza è un paese migliore per tutti e questo progetto vuole essere un contributo in questo senso.
Sono stati distribuiti circa 120 questionari anonimi alle famiglie dei tesserati nell’anno sportivo 2016-17, bambini di 5 anni fino a ragazzi di 15. I questionari riconsegnati e rielaborati sono stati 67, rappresentativi di quasi 90 bambini/ragazzi.
I risultati evidenziano un forte utilizzo dell’automobile e una propensione bassa all’utilizzo di altri mezzi in autonomia. Più aumenta l’età e più diminuisce l’utilizzo della macchina privata a vantaggio di altre modalità di spostamento, in particolare dell’andare a piedi o in bici. La maggior parte dei ragazzi, dal 66% al 76%, si muove sia in andata che al ritorno accompagnato da adulti, sono pochi quelli che vanno e che tornano da soli o con amici. L’età in cui i ragazzi si muovono da soli o con amici è intorno ai 13 anni, a 11 e 12 c’è chi incomincia a farlo ma le percentuali sono ancora basse. 
Le motivazioni sono tante: togliendo dal totale chi percepisce il bambino come «troppo piccolo» o chi sente di abitare troppo distante dal campo, rimane un 60% circa che potrebbe potenzialmente non utilizzare l’automobile ma non lo fa. Le motivazioni sono principalmente legate alla pericolosità percepita del percorso. Quasi il 60% delle famiglie considera infatti molto pericoloso il percorso casa - campo sportivo.
Nel questionario le famiglie individuano anche alcune azioni da mettere in atto per migliorare la situazione attuale. Emerge che la sicurezza ciclo pedonale è soddisfatta quando c’è qualità urbana, come nel caso del centro storico con percorsi e attraversamenti pedonali ben segnalati e illuminati. Tra le proposte puntuali: individuare un accesso solo pedonale al campo, aumentare i marciapiede, potenziare l’illuminazione, potenziare i percorsi sicuri.
Il Presidente dell’U.S. Lavis, Marcello Rosa: «Abbiamo voluto realizzare questa analisi per affrontare in maniera partecipata una questione che è molto sentita, quella della sicurezza nel percorso casa – campo sportivo. Lo abbiamo fatto in sinergia con il Comune, con l’obiettivo di supportare la Giunta nel trovare delle soluzioni adeguate per consentire a un sempre maggior numero di ragazzi di poter raggiungere il campo in autonomia. Un ringraziamento va agli architetti che in forma volontaria hanno realizzato questo progetto». 
Soddisfatto il vicesindaco, Luca Paolazzi: «E’ stata un’esperienza molto positiva, sia per la forma che per i contenuti. L’aver deciso di affrontare un problema complesso attraverso un percorso partecipato è positivo. I risultati ci restituiscono un quadro del quale eravamo in parte consapevoli. Creare un percorso casa-campo sicuro è uno degli obiettivi della nostra Amministrazione, sul quale siamo già impegnati. Il nuovo percorso ciclopedonale che sorgerà sul vecchio sedime della Trento-Malè e la nuova illuminazione potranno risolvere gran parte del problema».
«Stiamo poi studiando una soluzione – aggiunge l’assessore Andrea Fabbro – per creare dei percorsi ciclopedonali sicuri, sia lungo via Zandonai fino all’accesso lungo Via Paganella, sia riaprendo l’accesso in Via Torbisi. Un’attenzione particolare dovrà essere riservata alla riprogettazione dell’incrocia tra via Zandonai, Via Negrelli e Via Paganella, che presenta ad oggi molti profili di insicurezza».

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