Mezzolombardo, rogo in pizzeria si sospetta il dolo al Castagneto

Si sospetta il dolo nell'incendio che l'altra notte ha danneggiato seriamente la tettoia della terrazza, il laboratorio della pizzeria e parte del bar della Pizzeria Al Castagneto, in località Ai Piani di Mezzolombardo.

L'allarme è arrivato alla centrale dei vigili del Fuoco di Trento poco prima dell'alba di ieri mattina e subito sono partiti sia gli uomini del Corpo permanente di Trento, sia i vigili del Fuoco volontari di Mezzolombardo e di altri paesi del circondario.

Difficile stabilire dove abbiano avuto origine le fiamme: l'edificio, infatti, è stato posto in misura cautelare sotto sequestro per consentire agli inquirenti e ai periti di far luce sulle cause dell'incendio, per il quale, come detto, non si esclude la matrice dolosa.

Il locale è immerso nel castagneto della località Ai Piani, un posto dove, nelle ore buie, si appartano spesso le coppiette. Non sarebbe nemmeno da escludere che un mozzicone galeotto, lanciato inavvertitamente ancora acceso, sia finito sulla catasta di legna all'esterno dell'edificio, ma saranno le indagini a far luce sulle reali cause dell'incendio. Domenica sera il titolare, Cristian Gottardi, aveva chiuso il locale alle 23. «La domenica il locale si svuota già verso le 22 perché la gente rientra a casa presto. Io ho fatto il solito giro di controllo per spegnere le luci e verificare che pure il forno fosse spento, così come tutte le attrezzature elettriche della cucina e della sala». Gli impianti, come ci informa Gottardi, sono tutti a norma, rifatti solo quattro anni fa e certificati da chi li ha installati.

Essendo il locale sotto sequestro, Gottardi non ha potuto entrare per farsi un'idea del danno subito.

Egli vive da solo nell'appartamento ricavato sopra il ristorante, ma domenica sera, dopo la chiusura, è partito per Verona per una trasferta di lavoro, essendo lunedì il giorno di chiusura del suo locale. Sono stato avvisato dai vigili del Fuoco verso le sette e da Verona ho raggiunto subito Mezzolombardo. Ho visto all'opera decine di uomini, i carabinieri e persino gli agenti della scientifica. Spero solo che il dissequestro avvenga presto perché ogni giorno di lavoro perso è un ulteriore danno che va ad aggiungersi a quelli provocati dall'incendio, oltre a costringermi a lasciare a casa i miei quattro dipendenti».

Il rischio incendio del locale è coperto da polizza assicurativa, ma ci vorranno chissà quanti giorni prima che il ristorante possa essere ripristinato e tornare agibile al pubblico. Cristian Gottardi è figlio d'arte: suo padre Alfeo era il noto ristoratore della Cacciatora di Mezzocorona; nel 2008, dopo la cessione del famoso ristorante di famiglia, Cristian prosegue la sua attività professionale in vari locali, come Maso Franch a Lavis per poi passare al rinomato PerBacco di Mezzolombardo. A luglio dello scorso anno decide di acquistare e rilanciare il ristorante Al Castagneto, che stava perdendo clienti di giorno in giorno. Grazie alla sua notevole esperienza è riuscito a riconquistare la fiducia dei clienti e portarlo ai livelli di un tempo.

«Non è stato facile - racconta - perché tra la crisi economica e il locale che lavorava poco, la mia è stata una scelta coraggiosa». Nel giro di un solo anno, però, il locale è tornato a riempirsi, soprattutto per i tanti clienti di cui Gottardi si era già guadagnato la stima fin dai tempi della Cacciatora.

Se i pompieri non fossero intervenuti immediatamente, l'edificio sarebbe stato divorato dalle fiamme. Lei non prende in considerazione l'ipotesi di un atto intimidatorio? «Assolutamente no, non nutro alcun sospetto. Non credo che ci sia chi mi vuole del male o chi ha voluto semplicemente farmi un dispetto. Chissà, magari un banale cortocircuito! Sono davvero curioso di sapere come si siano sprigionate le fiamme, poiché ogni sera verifico il funzionamento corretto degli impianti e lo spegnimento completo del forno rotante per le pizze. Il controllo dell'aspiratore con pulizia delle ceneri del forno avviene ogni mese; l'ultima volta era stato fatto ai primi di settembre».

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