Sover, impiegata sospesa per altri sei mesi

L’ex responsabile dell’ufficio di tesoreria del Comune di Sover, rinviata a giudizio il 18 maggio scorso per peculato e falsità materiale in atti commessi durante lo svolgimento del suo servizio, è stata sospesa dal lavoro per altri sei mesi, a partire dal 4 luglio.
 
La delibera della giunta comunale, guidata dal sindaco Carlo Battisti, è una «presa d’atto» dell’ordinanza di sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio preso qualunque amministrazione, notificata alla dipendente il 12 giugno dalla Guardia di Finanza - Nucleo di Polizia tributaria di Trento, in applicazione della misura cautelare interdittiva prevista dagli articoli 293 del Codice di procedura penale e 94 del Decreto legislativo 267/2000 Testo unico degli Enti locali.
 
Il ritorno in ufficio della donna è durato dunque solo dal 23 maggio al 4 luglio: F.B. era infatti già stata sospesa dal servizio il 23 maggio 2016 per un anno, dopo l’apertura dell’indagine da parte della Procura di Trento sugli ammanchi rilevati nelle casse del Comune e ammontanti a circa 33mila euro. Come per l’anno precedente, anche per questi sei mesi, comunque, le sarà liquidato il cosiddetto «assegno alimentare» previsto dal contratto di lavoro, pari al 50% della retribuzione di base e degli assegni del nucleo familiare.
 
Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, la responsabile dell’ufficio finanziario si sarebbe appropriata del denaro, avendone la disponibilità per via del suo incarico, nel periodo che va dal 2010 al 2015. Tre le ipotesi di peculato contestate dalla pm Maria Colpani. In due casi la donna avrebbe trattenuto le quote versate per l’iscrizione a manifestazioni sportive: la Ciaspolada 2014 (770 euro) e l’evento «A spass», dello stesso anno (1.225 euro). La parte più consistente della somma contestata (31.083 euro), sarebbe invece legata a somme non restituite alla tesoreria (buoni pagamento, spese e diritti di segreteria, diritti dell’ufficio tecnico, permessi per la raccolta funghi). 
 
Inoltre, secondo l’accusa, l’ex responsabile - durante le indagini svolte dalle Fiamme Gialle - avrebbe prodotto alcune false determinazioni, simulando liquidazioni di spese dell’economo comunale. Determinazioni apparentemente risalenti al 2012, 2013 o 2014, che invece sarebbero state create solo in epoca successiva.
Accuse che la funzionaria ha respinto e che (difesa dall’avvocato Marco Zanella) dovrà fare di tutto per smontare in udienza. 

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