Mezzolombardo, la festa inizia con i blocchi anti-terrorismo

La grande «Festa di fine estate a Mezombart», inaugurata ieri sera con la consueta pittoresca sfilata sul «Liston», ha acquisto una fisionomia diversa rispetto le passate edizioni a causa dei rigidi controlli imposti dalle nuove disposizioni sulla sicurezza impartite dal ministero degli Interni. 
Dopo l’attentato di Barcellona, infatti, sono d’obbligo le chiusure delle strade durante i grandi eventi per impedire il transito di qualsiasi automezzo. Per accedere ai 14 stand enogastronomici allestiti nel centro storico di Mezzolombardo, oltre agli spazi riservati alla musica, alle mostre artistiche e di artigianato locale, è obbligatorio superare i «varchi» predisposti per blindare l’intera zona; il primo è in piazza San Giovanni, all’inizio di corso Mazzini; il secondo si trova in corso del Popolo, nei pressi del municipio; il terzo all’ingresso di via Garibaldi, a nord del paese, e l’ultimo in via De Varda, in prossimità della stazione.
Le barriere in cemento, più note come «New Jersey», sono state posizionate solo agli ingressi di via Filos, l’isola pedonale da sempre chiusa completamente al traffico. I quattro accessi, invece saranno ostruiti dagli automezzi dei vigili del Fuoco, carabinieri e polizia locale; era impensabile posare le barriere in cemento, o transennare gli accessi, perché in caso di emergenza deve essere garantita una via di fuga. Pertanto è sufficiente spostare i veicoli parcheggiati in mezzo alla strada per consentire, eventualmente, l’accesso ai mezzi di soccorso.
«Abbiamo provveduto a rinforzare le turnazioni durante tutta la durata della festa - spiega il comandante della polizia locale, Luca Pocher - impiegando il maggior numero possibile di agenti per il servizio di ordine pubblico che ci è stato chiesto dal Commissario del Governo. Ci saranno le nostre macchine, con quelle di carabinieri e vigili del fuoco, messe di traverso sulla carreggiata e la gente dovrà necessariamente passare attraverso il varco predisposto tra gli automezzi». 
Saranno identificate a campione le persone che entrano nel centro storico e, da un punto di vista operativo, carabinieri e vigili sorveglieranno non solo i varchi, ma anche l’intera festa. 
Nelle giornate scorse si sono svolti, oltre al vertice di lunedì al Commissariato del Governo di Trento, vari incontri tra il sindaco Christian Girardi, il comandante della stazione dei carabinieri di Mezzolombardo, Giovanni Franchi, il comandante della polizia locale, Luca Pocher, i vigili del fuoco, Croce Bianca e, naturalmente, i dirigenti della Pro loco. «Abbiamo convenuto - osserva Luca Toniatti, presidente della Pro loco - che una festa come la nostra non dovrebbe essere a rischio. Tuttavia abbiamo messo in pratica le disposizioni del ministero; io e gli altri componenti del direttivo ci alterneremo a rotazione ai varchi, dando, per quanto possibile, una mano alle forze dell’ordine. Abbiamo anche incaricato un corpo di vigilanza privata per aumentare il livello di sorveglianza e sicurezza, soprattutto nelle ore notturne». Quindi, ma
ggiori costi che andranno ad incidere sul bilancio della manifestazione? «Non più di tanto: i costi per la sicurezza sono niente, confronto al maggiore impegno e all’aumento di responsabilità da parte nostra. Forse era meglio se, a polizia e carabinieri, avessero affiancato l’esercito: sono uomini addestrati mentre noi volontari, in caso di necessità, che possiamo fare per dare un aiuto alle forze dell’ordine?».

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