Giornata sulla neve, un'odissea: Alunni in corriera per sei ore

di Gigi Zoppello

È stata una gita scolastica «avventurosa», secondo il dirigente scolastico professor Trolli. Ma per qualche genitore è stata invece una vera «odissea». Di certo, una giornata movimentata.
 
Lunedì 6 febbraio si svolgeva infatti la «Giornata sulla neve» dell’Istituto Comprensivo di Cembra, con i ragazzi fra gli 11 e i 13 anni che dovevano raggiungere gli impianti del Lavazé a Passo Oclini. Ma ci sono arrivati solo alle 14. Infatti era brutto tempo e cadevano i primi fiocchi di neve. Ma i problemi erano ben altri: la corriera della ditta Debiasi, prenotata da tempo, era un pullman a due piani. Che a Lisignago si è trovato davanti la «stretta» insormontabile: niente da fare, la corriera era troppo alta e così l’autista ha dovuto fare inversione e fare un largo giro scendendo verso Lavis per poi fare un vero giro  della Valle di Cembra per dirigersi verso il passo Oclini. 
 
Ma non è abbastanza: probabilmente tradito dal «navigatore» satellitare, l’autista invece di risalire la Val di Fiemme, scende a Fontanefredde, imbocca deciso la strada di Redagno, cioè il versante altoatesino del passo Oclini. Dove però il pullman non passa e il transito è chiuso. Altra inversione di marcia, con i quindici ragazzi sul pullman già in ebollizione.
Ritornato sulla statale delle Dolomiti, finalmente si imbocca la strada dal versante giusto. Ma la nevicata si fa pesante e l’autista è costretto a fermarsi per mettere le catene. A tarda mattinata inoltrata, l’operazione richiede più tempo del previsto. 
 
«Credo che l’autista non fosse proprio preparato per mettere le catene al mezzo e a quel punto, giustamente, i docenti accompagnatori hanno chiesto garanzie su quello che stava accadendo» spiega il dirigente.
Intanto nella comitiva si apriva la discussione: rinunciare alla gita o proseguire a piedi? «Hanno chiesto informazioni alla gente del posto - spiega il dirigente - ed alla fine sorveglianti dai professori, i ragazzi sono partiti a piedi, lungo la strada che peraltro era perfettamente percorribile. I più grandi hanno fatto presto, i più piccoli ci hanno messo circa due ore» afferma il professor Trolli. Insomma sono arrivati al passo intorno alle 14 per  gustare il meritato pranzo, prima di sciare sugli impianti che chidevano alle 16. Intanto l’autista è riuscito a montare le catene ed ha raggiunto la comitiva alle 19, per riportare tutti a casa dopo le 20...
 
Il dirigente minimizza: «Dibiasi è un’ottima azienda - dice - i problemi si sono verificati a causa della scarsa esperienza dell’autista. Ovviamente  abbiamo chiesto il rimborso del servizio, in quanto non all’altezza. Ma è stato un fuori programma, preso anche di buon grado dagli studenti come un’avventura. Più seccati i genitori, ai quali abbiamo scritto una lettera per spiegare cosa è accaduto e rassicurarli che, in ogni momento, la sicurezza degli alunni è stata la nostra preoccupazione». Infine, dice Trolli, «devo ringraziare i docenti che hanno sorvegliato costantemente i ragazzi e garantito la loro sicurezza in ogni frangente, prodigandosi in maniera esemplare. Ma penso che per i ragazzi sia stata una giornata avventurosa, è andato tutto bene». 

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