Valda, paese diviso fra chi vuole il marciapiede e chi il parco

Con la determinazione 6 del 17 gennaio scorso a firma del dirigente del Servizio gestioni patrimoniali Gianfranco Brigadoi, la Provincia ha ufficializzato gli espropri (70.970 euro) a favore del Comune di Altavalle per la realizzazione di una piazzetta e di un sottostante parco a Valda. Un’opera deliberata nel 2015 nel corso dell’ultimo consiglio comunale del Comune di Valda (poi confluito assieme Grumes, Grauno e Faver nel nuovo Comune di Altavalle) che non ha mancato di sollevare qualche perplessità nei residenti, sia per la tipologia di intervento con massiccio utilizzo di terre armate per ricavare lo slargo, sia per la conseguente cassazione del progetto esecutivo realizzato dalla Provincia per la creazione di un marciapiede in grado di collegare le due parti del paese. 
A farsi portavoce del malcontento  è il signor Italo Bortolotti, sostenitore del progetto provinciale, che ancora spera in un ripensamento (peraltro poco probabile a questo punto) dell’amministrazione guidata dal sindaco Matteo Paolazzi
«Il progetto della Provincia è del 2013 e venne realizzato con l’obiettivo di mettere in sicurezza i pedoni di Valda - spiega Bortolotti -. Esso consiste in un marciapiede lungo poco meno di 200 metri, un esproprio minimo per 8 mila euro e spostamento delle tubature dei sottoservizi per l’intero tratto. Il costo previsto è di 740 mila euro (con possibilità di accedere a contributo provinciale), cifra che comunque con un plausibile ribasso del 20% in gara, porterebbe la spesa  a circa 590 mila euro ed un costo unitario leggermente inferiore a 3.000 euro per metro lineare di marciapiede». 
Per Bortolotti l’intervento descritto permetterebbe di congiungersi al marciapiede già esistente ed illuminato dopo la Rizöl e un ulteriore tratto, non illuminato, fino alla Cavada del Sac, con possibilità di proseguire per altri 50 metri verso Melari senza opere significative. «Ne uscirebbe - questo il suo auspicio - un percorso-passeggiata soleggiato e panoramico simile a quello di Grumes o a quello tra Verla e Ceola».
Diversamente, la progettazione del Comune prevede 50 metri di marciapiede, un piazzale a lato strada di circa 600 metri quadri sostenuto da un’imponente terra armata «e collocato - precisa Bortolotti - in una zona particolarmente ventosa e controindicata come area relax». Sotto, negli attuali prati, si vorrebbe poi realizzare un parco a verde, caratterizzato da sentieri in ghiaia e un versante assai più ripido di quello attuale sostenuto da altre terre armate. Il costo è di 499 mila euro (ma già dagli espropri ci sono risparmi) per 50 metri lineari contro i 740 mila del progetto Pat per 200 metri di marciapiede e spostamento dei sottoservizi. «C’è un ulteriore elemento negativo del progetto del Comune - conclude Bortolotti - ed è il conferimento di oltre 12 mila metri cubi di materiale, pari a 800 camion, per un riporto/occupazione di suolo che non sarebbe più utilizzabile per altre destinazioni, salvo costi altissimi di rimozione del materiale stesso e pericolo di franamento».

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